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Continua lo stillicidio di gare nel calendario del Mondiale 2020. Dopo la recente cancellazione di Silverstone e Phillip Island, stavolta è il turno del Gran premio del Giappone a Motegi. In calendario dal 1999 (ma il GP del Sol Levante risale al 1987, con Suzuka, dove vinse Mamola davanti a Gardner e Ito) la gara del Twin Ring occupa negli ultimi anni una delle ultime posizioni in calendario, ed è quindi più volte risultata cruciale per l'assegnazione del titolo iridato.
Le incertezze in merito all'evoluzione mondiale della situazione legata alla pandemia del COVID-19, hanno costretto gli organizzatori a rinunciare alla gara, che naturalmente rientrerà (auspicabilmente) in calendario nel 2021. Come ha spiegato Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, le prospettive di ripartenza per la MotoGP sono legate a un calendario che si dipana in Europa perlomeno fino a metà novembre, dopodiché sarebbe ovviamente troppo tardi per correre in Giappone, dove le condizioni meteo sarebbero quasi sicuramente proibitive.
Di fatto, la cosa taglia le gambe alla possibilità di effettuare il classico trittico del Pacifico: se si dovesse riuscire ad organizzare qualche gara extraeuropea, quindi, resterebbero di fatto papabili solo Malesia (dove si potrebbe creare un evento pazzesco su più di un weekend legandosi alla 8 ore di Sepang) e il Qatar, che seppur già disputato per le classi minori offrirebbe il clima adatto (in diurna, come del resto si sarebbe dovuto correre già quest'anno) per recuperare una prova finale anche piuttosto avanti nella stagione.
Meteorologicamente, anche il Texas (al momento sospeso) con Austin offrirebbe uno scenario papabile per gli ultimi mesi dell'anno, ma al momento gli Stati Uniti vivono due emergenze simultanee e non sembrano affatto in grado di pensare alla MotoGP...