MotoGP 2020, test di Portimão: il tracciato ha convinto proprio tutti

MotoGP 2020, test di Portimão: il tracciato ha convinto proprio tutti
I piloti si sono detti entusiasti del layout della pista portoghese, ma concordano: "Nasconde molte insidie e richiederà un enorme sforzo, sia fisico che mentale"
8 ottobre 2020

“Nei settori tre e quattro si salta, non solo si impenna, ma si salta proprio staccando entrambe le ruote. E’ un circuito molto impegnativo, ma è fantastico, perché segue un disegno davvero particolare”. A parlare è Jorge Lorenzo, il collaudatore (e cinque volte campione del mondo) di Yamaha che ha anticipato tutti nel raccontare le emozioni in sella sul nuovissimo circuito di Portimao, che ospiterà l’ultima tappa del mondiale MotoGP 2020. Parole, quelle di Lorenzo, riprese in fotocopia da più o meno tutti i piloti. I denominatori comuni, infatti, sono stati entusiasmo, consapevolezza delle difficoltà a tenere l’anteriore a terra e ultima curva. Tre caratteristiche che ognuno dei piloti scesi in pista ieri a Portimao hanno sottolineato, esprimendosi quasi in coro sulla necessità di approcciare il tracciato portoghese con un livello altissimo di attenzione.

Tutti, poi, hanno comunque aggiunto sensazioni ulteriori, a cominciare da Miguel Oliveira: “Conoscevo questo circuito, ma certamente con una MotoGP tutto sarà diverso, perché le differenze tra una moto da corsa e una stradale sono enormi. E’, comunque, una pista che mi piace moltissimo, con i suoi saliscendi e con alcune curve che bisognerà ricordare a memoria”. Una caratteristica, questa, di cui ha parlato anche Maverick Vinales, che ieri è sceso in pista con una Yamaha R1: “L’ultima curva è pazzesca, la farei mille volte – ha spiegato lo spagnolo – In questo tracciato non si potranno fare errori, anche perché il drop è veramente tanto”. Un “problema che non è un problema” per Aleix  Espargarò, ieri primo sui tempi di fine giornata con la sua Aprilia: “Qui a Portimao c’è un disegno particolare, con continui su e giù e tratti in cui non è difficile ritrovarsi con l’anteriore puntato al cielo. E’ un circuito emozionante, ma che potrebbe non perdonare passi falsi”

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Sensazioni, quelle di Espargarò, molto simili a quelle di Joan Mir che, però, può contare su una Suzuki molto stabile e ottima in percorrenza: “E’ una pista straordinaria e non vedo l’ora di calcarla con la MotoGP, visto che oggi non è stato possibile. Disputare qui l’ultima gara della stagione sarà emozionante”. Più preoccupato, invece, Pol Espargarò, che ieri ha girato con una Honda CBR1000RR, non avendo KTM una supersportiva a listino: “Non so quanto questo tracciato possa essere adatto alle caratteristiche della nostra moto rispetto, magari, ad altri marchi”. Come, ad esempio, Ducati, con Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, Joahnn  Zarco e Jack Miller che hanno utilizzato la V4 di Borgo Panigale per sondare l’asfalto di Portimao: “Circuito fantastico ma molto impegnativo per quelle che sono le sue caratteristiche - è stato il parere unanime - ma ancora più pazzesco è stato essere in sella alla V4”. Una opinione, quest’ultima, su cui non hanno minimamente influito, quindi, le tensioni da separati in casa che stanno vivendo Dovi e Petrux.

Ottimismo, infine, anche in casa Honda, con il canale ufficiale della MotoGP che ha sentito i parei anche di Takaaki Nakagami ed Alex Marquez: “E’ uno di quei circuiti - ha detto il fratello dell’otto volte campione del mondo, Marc Marquez - in cui il pilota può ancora fare la differenza. Il tracciato è difficile e stretto, ma all’ultima del mondiale qui ci sarà sicuramente da divertirsi”. Più pacato, in perfetto stile giapponese, invece, Takaaki Nakagami: “E’ un ottimo tracciato - ha detto il capoclassifica dei piloti Honda - Ma nasconde moltissime insidie per via dei saliscendi e del fatto che spesso le ruote si staccano dall’asfalto”.