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La MotoGP attraversa l'Atlantico per il GP delle Americhe ad Austin. Un circuito mediamente impegnativo per i freni, tanto che Brembo, in una scala da 1 a 5 lo classifica con un indice pari a 3. La caratteristica più particolare è l'impressionante inclinazione del rettilineo che porta alla prima curva: 41 i metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto della pista. Non sbagliare la staccata diventa quindi imperativo per i piloti.
In tutto le frenate sul circuito texano sono 12 e i freni sono in funzione per 37 secondi ogni giro, 6 secondi in più della pista intitolata a Marco Simoncelli che ha lo stesso numero di staccate. Ci sono sette frenate inferiori a 100 m, mentre in delle curve del tracciato texano i freni vengono impiegati per un massimo di 1,6 secondi e solo in 3 per oltre 4 secondi e mezzo. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico sulla leva di 8 quintali, ben 4,3 quintali in meno del GP Misano.
Delle 12 frenate del Circuit of the Americas 3 sono classificate come impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà mentre le restanti 5 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti. La più dura di tutte è quella alla curva 12: le moto arrivano a 339 km/h e frenano per 6,2 secondi per scendere fino a una velocità di 66 km/h. I 317 metri della frenata costituiscono il record del Mondiale e comportano un carico sulla leva di 5,7 kg e una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del fluido freno Brembo HTC 64T raggiunge i 12,2 bar.
Fonte: Brembo