MotoGP 2021. Aragon impegnativa per freni e piloti. Fino a 1,5 g di decelerazione

La pista di Aragon è gravosa per l'impianto frenante e per i piloti, sottoposti a decelerazioni che arrivano fino a 1,5 g. Si passa da 340 km/h a 140 km/h in 4,5 secondi e i dati di Brembo permettono di analizzare nel dettagli quanto siano severi i 5.077 metri del circuito spagnolo
8 settembre 2021

Pochi giorni ancora e la MotoGP farà tappa ad Aragon, circuito di 5.077 metri che rappresenta uno dei tracciati classificati tra quelli in assoluto più impegnativi per gli impianti frenanti; il perché emerge immediatamente da un'analisi del tracciato: sono 17 curve di cui 8 con velocità di percorrenza inferiori ai 100 km/h alle quali però si arriva a velocità sostenute, specie nelle curve 1, 12 e 16, dove le staccate sono più violente. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti piloti della MotoGP, il MotorLand Aragón rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni, meritandosi, in una scala da 1 a 5, un indice di difficoltà di 4, eguagliato da Jerez.

Nella curva 1 si passa da 290 km/h a 87 km/h richiamando i freni per 4,9 secondi, con una decelerazione pari a 1,5 g, nella curva 12 invece servono 227 metri per passare da 267 a 91 km/h in 4,9 secondi, ma la sollecitazione più violenta ai dischi e alle pinze arriva alla curva 16 al termine del rettilineo di 968 metri, dove la velocità scende di 200 km/h in 4,5 secondi passando da 339 a 138 km/h con un carico "monstre" sulla leva di 6,4 kg, la pressione dell'impianto raggiunge i 13,8 bar e i piloti subiscono una decelerazione pari a 1,5 g.

Meno impegnative le rimanenti staccate, ma lo stress per l'impianto è alto in considerazione che nella prima parte del tracciato (dalla curva 1 alla 9, indicativamente) la frequenza delle frenate determina uno sforzo non indifferente per i dischi in carbonio che faticano a raffreddarsi, e a tutto questo bisogna anche aggiungere la fatica dei piloti in termini di carico complessivo sulla leva del freno. Tutto, tra l'altro, da ripetersi per 23 giri.

 

 

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A disposizione dei piloti, Brembo offre cinque geometrie di disco e per ciascuna sono disponibili due specifiche di materiale, denominate High Mass (a fascia alta) e Standard Mass (a fascia bassa) per un totale di dieci soluzioni, ma per ciascun formato di disco sono disponibili due diverse mescole di carbonio che differiscono per bite iniziale e resistenza alle alte temperature. ​

Il confronto con la SBK

Grazie a i dati rilevati da Brembo, notiamo che  al MotorLand Aragón i piloti MotoGP impiegano i freni in 11 curve, una in più rispetto alla Superbike che non toccano i freni alla 4. Ogni giro gli impianti frenanti della MotoGP sono in funzione per 33 secondi, cioè tre secondi e mezzo in più delle derivate di serie e la sequenza di staccate a cavallo del primo intermedio (cioè le curve 5, 7 e 8), tutte contraddistinte da una pressione dell’impianto superiore agli 8,5 bar, rischia di mettere in crisi i freni. Anche il carico complessivamente esercitato sulla leva del freno in un giro vede prevalere la MotoGP con 43,3 kg sui 40,3 kg della Superbike.


Fonte: Brembo