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L’anomalia vera è quella fatta registrare dallo pneumatico di Francesco Bagnaia a Silverstone, mentre per quanto riguarda tutte le altre lamentele dei piloti è chiaro che qualche problema c’è stato, ma le cause non sono da ricondurre solo a Michelin.
Sembra essere questa, in estrema sintesi, la posizione espressa da Piero Taramasso su quello che anche ieri è stato l’argomento del giorno nelle varie dichiarazioni che hanno preceduto il GP di Teruel: il comportamento degli pneumatici. “Dopo Silverstone - ha ammesso Taramasso - tanti piloti si sono lamentati di un calo importante della gomma dopo 5, 6, 10 giri. Abbiamo avuto tanta usura sia anteriore nel caso di Mir sia posteriore nel caso di Bagnaia. Noi ci aspettavamo che il calo avvenisse dopo 10 o 12 giri, invece è avvenuto prima. E’ vero che la gomma di Pecco si è comportata stranamente: continuiamo l’analisi per capire cassa è successo. I dati parlano chiaro: c’è stato qualcosa nel suo caso. Bisogna essere onesti, lavorare con tranquillità, ascoltare i piloti, i team che ci danno tanti dati che altrimenti non avremmo a disposizione. La scelta delle gomme era simile a quella del 2019: era freddo, sono aspetti da correggere per l’anno prossimo. Un aspetto molto importante è lavorare per la gara: una volta che hai fatto la scelta della gomma è importante farci tanti giri consecutivi e poi riprenderla per portarla alla distanza della gara. E’ quello che a Silverstone ha fatto, per esempio, Fabio Quartararo mettendo 24 giri sulle gomme, o Aleix Espargaro che ne ha messi 22. Altri, invece, preferiscono lavorare sul time attack per partire davanti. Fare queste distanze consente di anticipare eventuali sorprese”.
Le parole affidate da Piero Taramasso a Sky, quindi, sembrano chiudere definitivamente tanti giorni di dibattito sul tema delle gomme Michelin, con quasi tutti i piloti della MotoGP che anche ieri in conferenza stampa sono tornati sull’argomento. Compreso Valentino Rossi, che ha scherzato: “Dicono che dall’anno prossimo cambieranno le cose, ma io non ci sarò e per me sarà tardi”. Il Dottore, però, ha anche ammesso che devono essere costruttori, team e piloti a trovare il modo di far lavorare al meglio le gomme e di non aver, quindi, chiesto un confronto con Michelin, a cui sarebbe ingiusto addossare tutte le colpe. Parole simili a quelle pronunciate da Alex Rins, della Suzuki, che però ha sottolineato che in effetti “le gomme non sono mai davvero tutte uguali e può capitare di trovarsi a fare i conti con un treno meno performante”.
Un pensiero, quello di Rins, che sembra allinearsi con quello di Taramasso, visto che il pilota spagnolo ha anche ammesso che molto del suo lavoro, a Silverstone, è stato dedicato proprio alla scelta degli pneumatici per scongiurare brutte sorprese. Brutte sorprese con cui, invece, ha dovuto fare i conti il suo compagno di squadra, Joan Mir: “Di sicuro è successo qualcosa di strano a Silverstone e non penso fosse colpa dell'assetto della mia moto. Spero solo che non capiti di nuovo perché questo è il tipo di problema che ti condiziona l'intero weekend e anche il campionato. Cercherò di rimanere concentrato qui ad Aragon e di fare del mio meglio. Ovviamente sono gli inconvenienti del mestiere, credo che Michelin abbia fatto tutto il possibile per gestire la situazione, ma la verità è che nelle ultime gare queste cose sono successe anche ad altri piloti. Se c'è un caso unico okay, ma se la cosa si ripete diventa difficile tenere la bocca chiusa”.
Tra gli altri piloti citati da Joan Mir anche Takaaki Nakagami, che all’indomani di Silverstone s’era trovato a fare i conti con diversi problemi e che, ieri, ha chiuso i commenti limitandosi ad un augurio: “Spero che non succeda ancora, concentriamoci su Aragon”.
Lo stesso augurio che ha fatto anche Pecco Bagnaia, mettendo definitivamente alle spalle la domenica terribile in terra britannica: ''Ovviamente dispiace per come si è chiusa l'ultima gara, ma io non mi arrendo. Ho avuto modo di parlare con Michelin e anche Ducati si è confrontata con loro, ciò che posso dire è che hanno riconosciuto il fatto che la mia gomma posteriore fosse pocco performante, e queste sono cose che possono accadere, l'importante è che tutto ciò non si verifichi di nuovo. Di sicuro dopo l'ultima gara hanno raccolto dati importanti per fare le proprie valutazioni, anche se è difficile capire se una gomma sia buona o meno prima di entrare in pista''.