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Zeltweg - La conferenza stampa dell’addio di Valentino Rossi alla MotoGP è finito con un abbraccio tra il campionissimo e il numero uno della Dorna, Carmelo Ezpeleta. “Grazie, mi sono divertito”, ha detto Valentino a Carmelo, che deve moltissimo al fenomeno di Tavullia: se la MotoGP è a questo livello, la maggior parte del merito è di Rossi. Ezpeleta lo sa bene, anche se, ufficialmente, non si dice preoccupato per il futuro della massima espressione del motociclismo sportivo.
“E’ un annuncio che aspettavamo da tanto tempo, credo che la sua sia stata una decisione corretta. Adesso non penso a quello che succederà dopo, questo è il momento del rispetto per il campione. Si ritira uno dei più grandi della storia del motociclismo, che verrà ricordato non solo per i suoi risultati”.
Senza Rossi, alla MotoGP sembra mancare un punto di riferimento, non sembrano esserci piloti carismatici; Marquez lo può sostituire?
Sarà la storia a dirlo, ma non c’è solo Rossi, il nostro sport ha più di un punto di riferimento: lui è la punta dell’iceberg di uno sport che fortunatamente va molto bene. Si sono ritirati tanti campioni fortissimi, carismatici, ma la MotoGP va avanti.
Cosa accadrà con i tifosi, non ci sarà più il giallo sulle tribune?
Ci sarà ancora tanto giallo, ci sarà sempre.
Dorna ha provato a far cambiare idea a Valentino?
No, Dorna non ha fatto niente per convincere Rossi a rimanere. Bisogna avere rispetto della scelta di un pilota: qui si va a 300 km/h, non puoi convincere qualcuno che non ha più voglia di continuare.