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Danilo Petrucci è un pilota di altissimo livello, ma, soprattutto, è un ragazzo eccezionale, veramente fuori dal comune per sensibilità, rispetto, educazione. A Portimao corre la sua penultima gara in MotoGP, poi si dedicherà alla Dakar, dove correrà con una Ktm 450 monocilindrica, moto che Danilo ha provato settimana scorsa nel deserto dell’Arabia Saudita. “La Dakar mi è sempre piaciuta - racconta Petrucci #atuttogas -, anche se, per la verità, avrei voluta farla un po’ più avanti nella mia carriera. E’ venuta fuori questa opportunità: quando Ktm me l’ha proposta, pensavo fosse una presa in giro”.
Danilo racconta l’emozione provata, in modo totalmente coinvolgente: “E’ completamente un altro mondo, riaperto da zero. L’aspetto complicato è la navigazione e stai per delle ore sulla moto, devi risolverti i problemi da solo. Ci sono tanti strumenti da controllare, li devi continuamente guardare, ma allo stesso tempo devi controllare dove metti le ruote. La moto va molto forte, gli avvallamenti ti sbalzano di sella: mentalmente è durissima, non puoi mai rilassarti”.
Petrucci è conscio del pericolo di questa gara: “Mi spaventa un po’, voglio capire se per essere competitivi devi rischiare troppo”. Si finisce con un bilancio sulla MotoGP: “Sono contento di quello che ho fatto, non ho rimpianti”. Il racconto di Petrucci sull’emozione di guidare una moto nel deserto è molto, molto coinvolgente: un’altra puntata di #atuttogas tutta da ascoltare, da domenica 7 novembre, su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast.