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Una settimana dopo si ricomincia da dove si era finito. E' un vantaggio perché si possono sfruttare le informazioni raccolte, ma quella di Zeltweg non è stata una pista amica di Rossi.
“Questo circuito non è il massimo per noi – dice Valentino - dobbiamo però provare a migliorare, studiare bene i dati. L’obiettivo è fare un po’ di punti”.
La tua opinione sul caso Vinales-Yamaha?
“Mi dispiace molto per questa situazione, per entrambe le parti. Vinales è un mio amico, una brava persona, e Yamaha è il mio team da tanto tempo. E’ brutto per il campionato, è brutto per tutti: spero possano parlarsi e trovare un accordo per le prossime gare”.
Rossi ha poi aggiunto: “Ho passato periodi difficili durante la mia lunga carriera: tre o quattro volte in cui ero disperato, non ottenevo i risultati sperati, avevo grande pressione. Volevo fermarmi, stare a casa, ne ho parlato con chi mi stava vicino, i miei amici, la mia famiglia, ma tutti mi hanno detto che non dovevo fermarmi. Se l'avessi fatto la situazione sarebbe stata peggiore per me. Li devo ringraziare, perché avevano ragione: se mi fossi fermato sarebbe stato un casino. E’ molto importante chi hai attorno, ma non so cosa sia successo tra Vinales e Yamaha”.
E possibile mandare fuori giri il motore?
“Sì, basta non cambiare marcia. C’è un limitatore, ma se stai moto a limitatore non gli fa bene”.
“Sicuramente avere un compagno forte come Quartararo è difficile per tutti. Fabio ha fatto un ulteriore passo in avanti, anche più forte di quanto mi aspettassi. E Fabio oltre a essere veloce, va molto forte: non solo lui, ma anche la sua squadra ha capito come far andar bene la Yamaha. Ma anche Maverick è un pilota forte”.
Userai un casco speciale per l’ultima gara?
“Non credo, non l’ho mai fatto a parte i GP in Italia. Ma non ho un piano preciso, non mi ero mai ritirato prima…”.
Un giudizio sulla pericolosità, o meno, di questa pista?
“Questo circuito è pericoloso perché ci sono quattro curve alle quali arrivi a più di 300 km/h e poi c’è una curva tosta. Altre curve pericolose? Curve 6-7 ad Assen; poi ce ne sono altre che adesso non ricordo”.
Del suggerimento di Virginio Ferrari, che dice di fermare la gara in caso di caduta in pista, che ne pensi?
“Quando sei in gara cerchi di non chiudere il gas, e di fare il più velocemente possibile. Il problema è che spesso quando sei dietro non vedi cosa succede davanti”.
Dopo l'annuncio del tuo ritiro è cambiato qualcosa?
“Ero curioso di capire cosa accadeva nella mia testa dopo l’annuncio, ma non è cambiato nulla, non ho sentito differenze".