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ZELTWEG - A due giri dalla fine, Valentino Rossi è transitato terzo sul traguardo. Perfino lui si è emozionato: “Stavo guidando con tranquillità, andavo bene con le slick perché fino a quel momento c’erano solo due curve bagnate.
Non sapevo in che posizione fossi, ma quando sono passato sul traguardo ho visto “P3”: me la sono fatta addosso e sono finito subito lungo… Sarebbe bastato un giro in meno, ma sono arrivati i piloti che avevano montato le rain e ci hanno fregato. Ma non mollo, sogno di conquistare un podio, che sarebbe il 200esimo: me lo meriterei”.
Perché hai deciso di restare in pista con le slick nonostante la pioggia?
“E’ Idalio Gavira (il suo coach in pista, NDA) l’uomo delle slick con la pioggia: la sua teoria è che quando inizia a piovere con le slick puoi andare più forte, perché l’asfalto si raffredda. Ma questa cosa dura poco… Ho deciso di continuare perché mancavano pochi giri e c’erano problemi solo alla curva 3 e 6, il resto era asciutto e si riuscivano a tenere in temperatura sia i freni sia le gomme. Poi, negli ultimi due giri era veramente complicato guidare”.
Per lo spettacolo, la soluzione del “flag to flag” è meravigliosa, ma non è troppo pericoloso per i piloti guidare con le slick sul bagnato?
“Non c’è una soluzione perfetta, ma io preferisco nettamente fare 2-3 giri con le slick, piuttosto che tornare ai box, fermare la gara e fare un’altra partenza. Meglio finire così, arrivare fino in fondo”.
Ma non ti viene da dire: alla mia età, chi me lo fa fare?
“Quando sei sulla moto entri in un livello di concentrazione più alto: magari pensi a questa cosa prima o dopo la gara. Capita, quando ci sono 40 °C che pensi: ma chi me lo fa fare di andare in pista con questo branco di matti. Ma poi sali sulla moto e non ci pensi più”.
Come è stata la sfida con tuo fratello?
“Bella e divertente. E ho fatto anche delle belle battaglie con Lecuona, ce la siamo goduta. Il problema è che io ho l’età di loro due messi insieme”.
Tutti i tifosi e la Ktm ti hanno reso omaggio a fine gara.
“E’ stato bello: c’era l’elicottero, lo striscione di ringraziamento della Ktm. Finalmente oggi c’era il pubblico, era una situazione normale, con tanto giallo sulle tribune. Serviva un risultato come questo anche per la squadra, che non sta attraversando un buon periodo per diversi motivi. Nella prima parte della stagione sono caduto per fare tredicesimo: quello non sono io. Qui mi sono trovato meglio con la moto: certo, non è che adesso vinco il mondiale, ma arrivare nei dieci nelle ultime gare sarebbe un po’ diverso”.
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