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SCARPERIA - Aleix Espargaro avrebbe volentieri fatto a meno di correre.
“E’ stata una giornata molto dura. Sapevamo che la situazione non era buona, ma quando sai che un pilota è morto ti colpisce tanto.
Non so come facciano i piloti a fare un minuto di silenzio sulla griglia di partenza, resettare il cervello e poi fare una gara in moto. E’ dura da accettare”.
Già ieri eri dubbioso se era giusto fare le FP4.
“Per tutti è difficile accettare questa situazione, ma per noi piloti è terribile: era un bimbo di 19 anni. Ieri, dopo quello che era successo, avevo detto a Massimo (Rivola, l’AD di Aprilia Racing, NDA) di informarsi come stava Jason, che non sarei partito in caso di morte. Hanno detto che la situazione era stabile e così ho accettato di guidare. E’ uno sport che amiamo tanto, adesso mi sento male con me stesso, non capisco come abbia fatto a cancellare tutto, mettere la testa “in bianco” e fare il GP”.
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