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Dopo le due gare in Qatar, con due vincitori differenti, la MotoGP arriva in Europa, a Portimao, per il GP del Portogallo. Fabio Quartararo, primo nel GP di Doha, è l’ultimo pilota ad essere riuscito a conquistare due successi consecutivi nella massima categoria: successe l’anno scorso nei primi due GP a Jerez. Da allora, 14 piloti hanno trionfato nei 14 GP successivi: è la striscia più lunga di piloti differenti sul gradino più alto del podio dopo quella tra il GP del Pacifico 2002 e il GP della Rep. Ceca 2003, quando ci furono bene 22 vincitori diversi. Ma il GP del Portogallo è soprattutto il GP di Marc Marquez.
Naturalmente Marc Marquez: è il più atteso, il più pronosticato (sul podio, fuori dal podio, nei 15…) il più temuto, il più curioso (lui per primo vorrà capire qual è la sua condizione), il più fotografato, il più intervistato. Insomma, il più tutto.
Jorge Martin. Dopo la meravigliosa pole, gli strepitosi 18 giri al comando e il podio nel GP di Doha arriva a Portimao carico come una molla. Anche se adesso per lui, come per gli altri debuttanti, arriva il difficile, perché ha girato solo a Losail con la MotoGP. Quali sono le difficoltà che dovrà superare? Nel podcast di domenica, il suo capo tecnico, l’ingegnere Daniele Romagnoli, spiega cosa fa un debuttante quando arriva su una nuova pista.
Per me, Johann Zarco, protagonista di due gare molto solide in Qatar e primo nella classifica mondiale. Chi lavora con lui assicura che Zarco è cresciuto moltissimo, sotto tutti gli aspetti.
Miguel Oliveira. Perché è il pilota di casa e perché qui, nel 2020, ha vinto dominando, partendo dalla pole. C’è grande attesa per Miguel e, naturalmente, anche per la Ktm.
Jack Mller. Dopo due noni posti in Qatar, deve assolutamente tornare competitivo a Portimao, dove nel 2020 conquistò un ottimo secondo posto. L’operazione di settimana scorsa dovrebbe aver risolto i problemi alle braccia: Miller può e deve fare una grande gara.
Ancora una volta, Franco Morbidelli. Sembrava potesse essere addirittura il riferimento dei piloti Yamaha, invece in Qatar ha avuto solo problemi, anche tecnici. Un momento difficile, che Franco può superare con la sua forza di volontà.
Nella sua carriera, Valentino Rossi in 416 GP disputati, solo quattro volte non è arrivato nei 15 quando ha tagliato il traguardo: oltre che a Doha nell’ultimo GP (16esimo), era accaduto in Francia nel 2009 (penalizzato con un ride trough), in Argentina nel 2018 (caduto per un contatto con Marquez)e Malesia 2018 (ripartito dopo essere caduto mentre era in testa). E’ quindi la prima volta che capita senza “eventi esterni”.
Joan Mir. Perché in Qatar poteva conquistare due podi, invece, per vari motivi, non ce l’ha fatta. E con Marquez in pista sarà uno dei tanti che vuole dimostrare di non avere niente di meno dell’otto volte campione del mondo.
Pol Espargaro. Dopo un debutto più che discreto, nel secondo GP ha faticato moltissimo, concludendo una gara anonima. E’ vero che è difficilissimo cambiare moto, è vero che la Honda è tutt’altro che una moto facile, ma da un pilota della HRC ci si aspetta sempre molto di più.
5”382, il distacco di Aleix Espargaro da Fabio Quartararo nel GP di Doha: l’Aprilia si avvicina sempre di più alla vetta. Non era mai arrivata al traguardo in MotoGP con così poco distacco dal vincitore.
Ecco come cambiano le mie percentuali su chi è favorito per il mondiale.
Joan Mir 20%; Maverick Vinales 15%; Fabio Quartararo 15%; Johann Zarco 15%; Marc Marquez 10%; Pecco Bagnaia 5%; Alex Rins 5%; altri 15%.