MotoGP 2021. GP del Portogallo a Portimao. Marc Marquez: “Non ho nessun obiettivo, penso solo a recuperare”

MotoGP 2021. GP del Portogallo a Portimao. Marc Marquez: “Non ho nessun obiettivo, penso solo a recuperare”
Felice di essere di nuovo in pista, ma anche un po’ agitato: “Affronto questo fine settimana come al solito, ma sarà così da quando salirà in moto: adesso sono nervoso e ho le farfalle nel-lo stomaco. Non ho nessuna aspettativa, tante gli aspetti da verificare. Dopo tanto tempo, ti manca l’abitudine alla velocità e alla frenata”
15 aprile 2021

Vederlo nuovamente nel paddock è bello ed emozionante: ben tornato, Marc Marquez. Apparentemente è in forma, sereno, tirato al punto giusto, solo un po’ stanco a fine giornata, dopo una lunghissima conferenza stampa, prima con Johann Zarco, Fabio Quartararo, Maverick Vinales, Joan Mir e Miguel Oliveira, poi da solo per altri 45 minuti con la stampa spagnola. Estenuante. Ma Marquez è ben felice di sopportare questa fatica. “Mi è mancato tutto questo, il paddock, gli altri piloti, perfino le conferenze stampa…” sorride. Inevitabilmente, le domande sono mille, non a tutte, però, c’è una risposta.

“Sono felicissimo di essere di nuovo qui con tutta la MotoGP. Mi piacerebbe che fosse un fine settimana normale e, probabilmente, da domani, dalle FP1, sarà così. Ma adesso sono nervoso, ho le farfalle nello stomaco… Non ho nessuna aspettativa sotto l’aspetto del risultato, voglio solo tornare a guidare una moto, tornare alla competizione. Sicuramente non sarò al 100% fisicamente, ma l’osso è consolidato e questo è l’aspetto più importante, anche per la mia vita di tutti i giorni, non solo per quella del pilota: per questo è fondamentale. Abbiamo lavorato duramente sia sull’aspetto fisico sia su quello mentale, ma la tenuta di entrambe va verificata sulla moto. E’ tutto da capire come reagirà il mio corpo da qui a domenica ed, eventualmente, anche dopo una caduta”.

Sai benissimo che l’aspettativa è grandissima

E’ chiaro che ci sia tanta attesa, ma non devo avere alcuna pressione, bisogna avere il tempo per recuperare. Non bisogna porsi nessun obiettivo come risultato, bisogna semplicemente entrare in pista e pensare a recuperare. Qualche tempo fa, il braccio mi preoccupava, ma adesso sono più tranquillo, anche per il mio futuro. Come ho già detto, ho imparato che di gare ce ne sono tante, mentre il corpo è uno solo e bisogna ascoltarlo.

Come è stata presa la decisione di non correre in Qatar e di farlo qui?

E’ stata una decisione unanime, presa in comune accordo con i medici: per il Qatar c’erano dei dubbi e tutti insieme abbiamo deciso di aspettare, mentre per qui eravamo tutti d’accordo che si poteva tornare.

Credi che i tuoi avversari siano già sotto pressione, impauriti che tu passa andare subito forte?

Sinceramente non sto pensando ai miei rivali, ma se mi metto nei loro panni, credo che abbiano l’autostima sufficiente per stare tranquilli. E’ vero che io vinto tanto, ma sono un pilota che viene da un lungo infortunio, ho pochissimo allenamento: settimana scorsa ho fatto quattro giri in una pista insieme a mio fratello. La mia principale preoccupazione è recuperare il tono muscolare, il risultato non mi interessa”.

Sei preoccupato per una eventuale caduta?

Prima o poi dovrà accadere, anche se, naturalmente, spero il più tardi possibile… Ma questa era una condizione che avevo posto ai medici: per tornare in moto devo essere pronto, per qualsiasi circostanza. Mi preoccupa di più riuscire a tornare a pilotare come so.

Come ti hanno accolto gli altri piloti?

Molto bene, tutti mi hanno dato il ben tornato. Anche Valentino Rossi, che ho incrociato velocemente.

Come lo vedi il campionato?

Ci sono tanti piloti che possono vincere: Mir, che è il campione del mondo, Quartararo, Vinales, le Ducati. Ma la situazione non è molto chiara, credo ci vorranno 5-6 GP per capire meglio: non dimentichiamo che nel 2020, dopo le prime due gare, Quartararo sembrava imbattibile, poi è cambiato tutto.

Ma c’è il tempo per recuperare in campionato?

Vediamo cosa accadrà, ma al momento non è questo il mio pensiero.

Dopo tanto tempo fuori dalle gare, cosa credi ti mancherà di più: la velocità, l’occhio, la frenata, la rivalità sportiva… ?

La velocità e la frenata. Grazie a mio fratello, sono riuscito a mantenere il contatto con tutto quello che è il box, ho mantenuto viva la sensazione della gara, ho parlato con Santi (Hernandez, il capo tecnico, nda), mi ha tenuto informato su tutto. Ma la velocità, la frenata, la sfida con gli altri, inevitabilmente ti mancano. Ma è solo una questione di tempo.

C’è qualcosa che ti preoccupa?

Non avere la condizione fisica per reggere tutto il GP, considerando anche che questa è una pista faticosa e che conosco pochissimo. Ma anche questo fa parte del recupero, è stato messo in conto: ho cercato però di prepararmi al meglio.

Quale è stato il momento più difficile in tutti questi mesi?

Tra ottobre e novembre, quando nonostante fossero passati quasi tre mesi dall’operazione, non vedevo miglioramenti importanti, non avevo mobilità del braccio. Così abbiamo deciso per fare un nuovo intervento, abbiamo scoperto l’infezione.

Come affronti questo fine settimana?

Come un GP normale, perlomeno all’inizio: abbiamo lavorato tanto per fare che sia un fine settimana come i precedenti.

Quale moto userai?

Parto con la base utilizzata da Bradl, perché la sua moto si avvicina al mio stile. Ci saranno le novità introdotte in questi mesi: ho fatto un lungo incontro tecnico con i miei tecnici per capire quali lavori sono stati fatti.

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