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“In queste situazioni, bisogna avere rispetto e stare zitti, basta solo guardare le immagini e vedere cosa è successo. E’ difficile dire qualcosa dopo tragedie così, il 2021 è un anno molto difficile per il motociclismo.
Maverick Vinales ha perso suo cugino, credo sia corretta la sua decisione di non correre qui, ma è difficile dire qualsiasi cosa. Si sta facendo il massimo per rendere questo sport più sicuro, tutto l’abbigliamento è migliorato tantissimo, adesso siamo a livelli altissimi, ma credo anche che non sia giusto far correre 40 moto tutte attaccate l’una all’altra: purtroppo, è quasi “normale” che accadano incidenti così”.
Ragazzo molto sensibile, Francesco Bagnaia sta molto attento a usare le parole giuste: conoscendolo, per lui non deve essere facile superare psicologicamente questi eventi. Si rincuora un po’, quando si torna a parlare di moto.
“Questa è una pista che mi piace, sono contento di tornare qui a correre. Credo che la Ducati possa essere competitiva anche su questa pista e dopo due vittorie consecutive la mia fiducia è ulteriormente cresciuta.
Qui, in passato, abbiamo faticato nel T1 e anche sulle buche non ero troppo a mio agio. Adesso, però, il circuito è stato in parte riasfaltato, ma so già che sarà complicato, saranno tante le moto competitive e veloci, come per esempio la Yamaha. Credo però che i favoriti siano Marquez e la Honda”.
Si può vincere anche su questa pista?
“Nel 2020 siamo stati veloci in tracciati storicamente ostici per la Ducati, ed è accaduto anche nel 2021: credo che si possa essere competitivi anche qui, abbiamo bisogna di una possibilità per potercela giocare”.
Questo è un circuito che gira a sinistra: preferisci un tracciato così o uno con più curve a destra?
“Io preferisco le curve a sinistra, perché in quelle a destra devi gestire il gas mentre sei in piega: è soprattutto una questione di posizione. Preferisco le frenate a sinistra, ma sono più a mio agio nelle curve lunghe a destra: non saprei spiegare il motivo”.
Questa è una pista molto fisica: può essere un problema?
“Sarà uguale per tutti: se farò fatica fisicamente, la faranno anche gli altri”.
Sappiamo che in qualche “Safety Commission” avete discusso anche del numero di volte possibili per mettere le ruote fuori dal cordolo prima di prendere il “track limit warning”; secondo te adesso è troppo elevato?
“Per me va bene così. Sono convinto che l’asfalto fuori dai cordoli aumenti la sicurezza: quando c’era l’erba era più pericoloso. Non credo che avere meno “track limit” a disposizione migliorerebbe la sicurezza”.