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ALCANIZ - L’ha aspettata tanto, l’ha sfiorata più volte, a Misano nel 2020, al Mugello nel 2021, tante volte in questa stagione.
Ma poi, qualcosa, era sempre andato storto. Stavolta no, però. Francesco Bagnaia ha conquistato il suo primo successo in MotoGP in modo leggendario, dopo una sfida con Marc Marquez vista poche volte in MotoGP, con 14 sorpassi negli ultimi tre giri. Impressionante.
Una gara perfetta, anche se lui dice, in realtà, di aver fatto quattro sbavature, “due alla curva 7, due alla 8”. Ma per battere in questo modo uno come Marquez devi essere perfetto. E Pecco lo è stato. Oltre ogni immaginazione.
“Non ti immagini mai come sarà la prima vittoria, oggi è stata sicuramente grandissima. Fatico a dire qualsiasi cosa. Sapevamo di essere forti e sapevamo anche che Marc era veloce, l’unico ad avere un passo migliore del mio. Ho spinto subito forte, ma per tutta la gara ho visto +0” sulla tabella. Gli ultimi quattro giri sono stati difficilissimi, non vedevo l’ora che finissero, Marc ci ha provato in tutti i modi: poi ho provato un’emozione incredibile.
Quando sono arrivato qui avevo un sacco di dubbi, perché qui non ero mai stato competitivo, non avevo mai conquistato punti in MotoGP. Ma fin dalle FP1 ho visto che era tutto perfetto. Poi in QP ho fatto un gran tempo e oggi una gara incredibile, con un passo infuocato”.
Hai deciso di rimanere sempre davanti: perché questa scelta?
“Qui Marquez ha sempre dominato, stare davanti voleva dire essere nella migliore posizione per controllarlo. Alla fine, con le gomme usate, è complicato superare, è facile andare lunghi e sapevo che se lo avessi avuto un giro davanti sarebbe stato molto complicato batterlo. Lasciarlo passare mi avrebbe complicato di più il lavoro: io ero più forte in staccata, lui aveva il posteriore che si muoveva molto, ma era più efficace in accelerazione. Quando ha cominciato a provarci, ho pensato che per lui non sarebbe stato facile, ero nella posizione giusta per difendermi. Vincere così è bellissimo: voglio ringraziare l’Academy, la mia famiglia, la mia ragazzi, la Ducati”.
Una vittoria così ti fa dire che è valsa la pena aspettare?
“Quest’anno c’è spesso stato qualche problema, ma questo mi ha fatto accumulare una rabbia positiva. Non è facile gestire questa cosa, quando tornavo a casa trovavo insulti di tutti i tipi sui social. Sapevo che qui sarebbe stato difficile, ma spesso è proprio dalle cose più complicate che viene fuori qualcosa di bello. Ed è arrivata questa vittoria, in una giornata molto calda: non pensavo si potesse tenere un ritmo così, abbiamo tenuto un passo incredibile, ho un grand feeling con la moto. Marc mi ha passato in punti dove io ero forte in uscita e nell’ultimo giro, alla curva 12, ho solo pensato a frenare più tardi che potevo. Quando ho visto che mi passava in staccata ho subito pensato che non avrebbe mai fatto la curva. E’ una vittoria incredibile”.
Questo successo è arrivato più tardi delle aspettative?
“Nel primo anno ho faticato tanto, solo a Phillip Island ero stato veloce. Nel 2020 sono partito forte, ma non sempre sono stato competitivo, mentre nel 2021 lo sono stato con costanza, ma c’è sempre stato un errore o qualcosa che non ha funzionato come avrebbe dovuto. Qui è stato tutto perfetto, succede poche volte di non toccare più niente sulla moto dalle FP1 in poi. Per me è stato fondamentale il passaggio nel team ufficiale: sono nella posizione ideale, mi sento al centro del progetto, sono più felice e sereno. Spesso conta di più la situazione che hai attorno”.
Cosa hai pensato quando hai tagliato il traguardo?
“Che era finita, finalmente! E’ stata una gara lunghissima, in condizioni molto difficili. Credo che tutte le volte che ho perso l’opportunità di conquistare la vittoria, mi abbia dato una carica speciale”.
Si può pensare di mettere un po’ di pressione a Quartararo?
“Penso solo a me, a essere veloce come oggi e stare davanti più volte possibile. Non devo pensare a Fabio, non posso pensare al campionato, perché 53 punti sono tanti: devo sempre spingere e recuperare. Non sarà facile, ma questa vittoria mi dà una carica speciale”.
Valentino ieri aveva previsto la tua vittoria…
“Quando me l’ha detto, mi sono sentito un po’ nervoso, ma poi, durante tutta la sera sono stato calmo, sapevo di avere un buon passo e di potermela giocare. Voglio dare un abbraccio a Vale”.
Nella sfida con Marquez hai ricordato molto Dovizioso per come hai gestito la situazione.
“Non so se è stato qualcosa di simile, sicuramente mi sono divertito. Ho battagliato con la Honda per la prima volta, ma la Ducati è veramente forte in frenata, Marquez era efficace in entrata. Vincere oggi dopo una battaglia così con Marquez è la cosa migliore: lui non è ancora al 100%, ma qui è sempre stato veloce e molto efficace nelle sfide ravvicinate. I miei successi in Moto2 sono sempre arrivati per distacco, solo una volta, in Austria, avevo battagliato con Miguel Oliveira. E’ di fatto il mio secondo successo così, ma in MotoGP è un’altra cosa, da un sapore extra dolce. Quando da ragazzino guardavo le sfide Rossi/Pedrosa/Lorenzo, o Rossi/Dovizioso/Lorenzo sognavo di poter conquistare un successo in MotoGP: riuscirci battendo un pluri campione come Marquez, anche se non è al 100%, è qualcosa di incredibile”.