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ALCANIZ - Rilassato, sorridente, un filo sovrappeso rispetto a quando faceva il pilota: Jorge Lorenzo ha passato la giornata in pista, facendo anche il commentatore nelle FP3 per Sky Italia e nelle FP4 per Dazn Spagna.
Poi, l’incontro in sala stampa per rispondere a qualche domanda.
Jorge, da quanto tempo non tornavi nel paddock?
“Da Valencia 2019, da quando ho annunciato il ritiro. Perlomeno in un GP, perché ero stato in Malesia e in Portogallo come tester Yamaha”.
Hai trovato un ambiente differente?
“Più o meno uguale a prima, a parte la mancanza del pubblico. Dopo i test ho staccato completamente, ammetto che è stato un po’ uno shock tornare qui. Ho incontrato degli amici, ho lavorato un po’, è stato bello”.
Quartararo sta facendo una grande stagione, spesso viene paragonato a te: ti ci rivedi?
“Effettivamente, ricorda molto me non solo per lo stile di guida, ma anche perché ha un buon vantaggio in campionato, come ce l’avevo io nel 2010 quando conquisati il primo titolo in MotoGP. Sta un po’ ripetendo quel cammino, è sulla strada giusta”.
Marquez tornerà mai quello di prima?
“Marc era stato perfetto nel 2019, perché quella Honda era veramente complicata. Nel 2020 era stato incredibile a Jerez, poi c’è stata la caduta e l’infortunio. L’anno scorso gli altri piloti hanno preso più confidenza, Mir ha conquistato il titolo, Quartararo è cresciuto: credo che quando tornerà al suo livello, troverà piloti più forti”.
Hai incontrato Rossi?
“Sì, sono andato a cercarlo, abbiamo parlato una decina di minuti. Sembra molto motivato da correre in auto dopo una lunghissima carriera: sono sicuro che si divertirà”.
Qual è la cosa più bella che hai fatto da quando hai smesso di correre?
“Adesso, mi piace tutto della mia vita: sono molto fortunato”.
Cosa non ti manca e cosa ti manca del motociclismo?
“Non mi mancano gli infortuni, la pressione, i sacrifici. Mi manca invece lavorare assieme alla squadra, soprattutto quando devi provare qualcosa di nuovo”.
Cosa dici di Acosta?
“Non lo conoscevo, ma ieri sera siamo andati fuori a cena, abbiamo lo stesso manager (Albert Valera, NDA). Mi ha spiegato un po’ la sua stagione, la sua attitudine. Lui è molto concentrato sulla vittoria, come lo ero io, come Stoner, come Rossi, come Marquez: per questo avrà un grande futuro”.
Credi che la Ducati abbia i piloti giusti per vincere il titolo, se non quest’anno, l’anno prossimo?
“Ha tanti talenti: Bagnaia, Martin e Bastianini sono ottimi giovani. Miller è in po’ più vecchio e deve trovare consistenza. Martin è incredibile nel giro secco, è uno esplosivo: se cresce un po’, può fare benissimo. Per quanto riguarda Bagnaia, se vince la prima gara può credere di più in se stesso, mentre Bastianini sta facendo bene con una moto vecchia”.
Come giudichi quanto successo tra Vinales e l’Aprilia?
“Non conosco bene la situazione, non ho una opinione precisa. Vinales è sicuramente un grande talento, uno convinto di essere molto forte, capace di vincere le prime due gare al debutto con la Yamaha. Poi ha perso fiducia e confidenza, ha avuto delle gare difficili, non si è migliorato nel corso degli anni. Con la Yamaha il rapporto era molto negativo: è passato all’Aprilia, teoricamente in una situazione peggiore per tutto, competitività della moto, storia del team, economicamente. Ma questo cambiamento potrebbe dargli più motivazione”.
Ci pensi a un futuro in questo ambiente?
“Non si può prevedere il futuro, ma adesso la mia vita è senza compromessi... Magari può essere una idea commentare qualche gara, un lavoro di poca responsabilità e poco impegnativo per me. Adesso mi sto divertendo molto, sto scoprendo nuovi luoghi, nuova gente...”.
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