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MONTMELÒ - E se Fabio Quartararo fosse caduto con la tuta aperta? E se si fosse fatto male, chi si sarebbe preso la responsabilità di non averlo fermato in qualche modo?
Per me è inconcepibile: personalmente sono d’accordo con Casey Stoner, che sui social ha espresso chiaramente la sua opinione: “Che sia stato o meno @FabioQ20 ad abbassare la cerniera di proposito, doveva essere fermato con la bandiera nera. A questo livello non si può essere autorizzati a correre a più di 350 km/h con la tuta aperta”.
Sacrosanto. Inconcepibile che la Race Direction e lo Steward Panel non siano intervenuti. E’ vero che era una situazione anomala, probabilmente mai vista prima nel motociclismo moderno, ma la situazione di pericolo era chiara ed evidente: a me, vedere girare Quartararo con la tuta aperta, ha messo i brividi.
“Alla prima curva - Fabio racconta quanto successo - mi si è aperta la tuta. Ho provato a chiuderla, ma non ci sono riuscito. Così, è diventato difficilissimo guidare in quel modo, il corpo veniva spinto all’indietro dal vento, perdevo un sacco. A quella velocità si è mosso il para-costole, mi era finito sotto il collo, mi dava fastidio e l’ho tolto.
Non so come ho fatto a tenere la posizione fino al traguardo. Non so cosa sia successo esattamente, all’Alpinestars stanno studiando la tuta (al momento non è stata riscontrata alcuna anomalia, NDA): la cosa strana è che a fine gara sono riuscito a chiuderla nuovamente”.
Il pilota della Yamaha non vuole sentire parlare di penalizzazione: “Quando sei sulla moto pensi solo a guidare, come è normale che sia. Non credo proprio che avrei dovuto essere squalificato: mi hanno già tolto il podio, per una penalizzazione di tre secondi che non condivido”.
Fabio parla da pilota, la sua posizione è anche comprensibile, ma il mancato intervento di chi avrebbe dovuto farlo non è giustificabile in nessuna maniera. Il regolamento - il libro giallo della FIM, che tutti gli appassionati possono scaricare in PDF dal sito della Federazione Internazionale - affronta questo aspetto a pagina 190, al capitolo 2.5.5.2.
Punto 1: E’ obbligatorio che ogni pilota inizi ogni GP con almeno due set completi di equipaggiamento di sicurezza non danneggiato. Un set completo di equipaggiamento di sicurezza deve contenere: casco; una tuta in pelle; guanti; stivali; para schiena; para costole.
L'equipaggiamento deve essere indossato, correttamente allacciato, in ogni momento durante l'attività in pista.
Quindi è chiaro: non puoi girare senza uno di questi componenti. Ma Quartararo non aveva più il para costole, quindi sembra evidente che andava fermato.
Anzi no, non è così evidente, perché, come purtroppo accade spesso, il regolamento è fatto male: c’è scritto chiaramente - come si è visto - che tutto l’abbigliamento indicato deve essere indossato, ma non c’è scritta la sanzione nel caso questo non avvenga. Inconcepibile.
Ducati e Suzuki hanno chiesto un chiarimento sull’interpretazione di quanto accaduto, ma al momento in cui scriviamo non c’è ancora una risposta. Ducati e Suzuki lo fanno perché Quartararo è un avversario diretto per il titolo mondiale, una eventuale squalifica avrebbe conseguenze importanti sulla classifica generale.
Ma questo è un aspetto secondario, quello principale è: cosa sarebbe successo se Quartararo fosse caduto con la tuta aperta? Brutto, davvero brutto che nel motomondiale, nella massima espressione del motociclismo, succedano queste cose.
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