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Per tutto il giorno mi è sembrato il “vecchio” Marc Marquez, quello capace di fare subito un tempo difficilmente battibile dai rivali, efficace nella preparazione della gara, preparando al meglio la scelta delle gomme, alternando nelle FP2 la dura e la media posteriore.
E il fatto di non aver montato la soffice nuova nel finale per tentare l’attacco al tempo, mi era sembrata una scelta dettata dalla consapevolezza di non aver problemi nel giro secco e di voler preparare al meglio la distanza del GP. Poi, però, le dichiarazioni di Marquez mi hanno un po’ fatto cambiare idea.
“Non ho montato la gomma nuova posteriore perché non avevo abbastanza energie: era nei programmi, ma ho spiegato alla squadra il motivo della mia decisione” dice, apparentemente non troppo preoccupato. Marquez prova a essere positivo, ma forse si aspettava di essere messo meglio. Perlomeno questa è la mia sensazione sentendolo parlare.
“Questo è un GP molto diverso dagli altri, iniziato senza pensare troppo al braccio e alla spalla destra. Come ho detto ieri, qui ho meno limitazioni rispetto ad altre piste, ma meno non significa zero, ancora non guido come vorrei, tengo il gomito destro più alto del dovuto, domani dovrò adattare un po’ il mio stile di guida”.
Sapevi di dover tenere questa posizione in sella?
“Mi hanno spiegato che dopo tre operazioni all’omero, c’è stata una piccola rotazione: mi hanno detto che ci vuole un anno per tornare perfettamente a posto. Ma qui ci sono più curve a sinistra, per questo sono più a mio agio rispetto ad altri tracciati”.
Anche la moto non ti aiuta
“In questo sport, i risultati dipendono da tanti fattori: come ho già detto, io non sto aiutando la moto e la moto non sta aiutando me. Nei test di Barcellona abbiamo fatto tante prove e qui ho una base che sento più stabile, lo dico chiaramente, più simile a quella che avevo prima.
Adesso sta a me ritrovare la forma migliore. Anche psicologica: c’è impazienza, la gente pensava che avrei vinto subito appena tornato. Ma io sapevo che non era così, sapevo quali erano le mie condizioni fisiche. Però, ammetto che mi sta costando accettare questa situazione”.
Sei d’accordo con Lorenzo che ha detto che lo divertiva vincere più che guidare la moto?
“Anche a me piace il sapore del podio e della vittoria: quando mi accorgerò di non essere più in grado di farlo, allora farò le mie valutazioni sul futuro. Ma non è la situazione attuale, anzi adesso ho motivazioni in più per tornare come prima.
E’ vero che se hai vinto molto hai bisogno di quelle emozioni. Per questo mi sorprende come uno come Valentino apparentemente continui a divertirsi nonostante non abbia la possibilità di salire sul podio. Io non potrei farlo”.
Torniamo al Sachsenring: ieri molti piloti ti hanno indicato come il favorito
“No, non lo sono. Una cosa sono le prove, un’altra la gara: è vero che sono messo meglio rispetto al Mugello e Montmelò, che mi sento più comodo in moto, ma non sarebbe realistico puntare su una mia vittoria.
Il primo obiettivo è entrare direttamente in Q2 dalle FP3. Poi, magari, punterò alla prima fila”.