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MISANO ADRIATICO - La delusione è evidente, ma è giusto non dimenticare quanto di buono fatto da Francesco Bagnaia.
La sua sintesi è perfetta, da titolo: “Frustrato, ma soddisfatto per essere sempre competitivo”.
E’ così, è questo che deve dare forza a Bagnaia, che oggi aveva una sola possibilità per provare a tenere aperto il mondiale: vincere. Per farlo, doveva prendere qualche rischio, come montare la gomma dura all’anteriore.
“Non avevo alternative, perché con la soffice ero troppo al limite. Sapevo che sarebbe stato rischioso montare la dura ed ero anche consapevole che con quella gomma avrei sempre dovuto spingere dal primo all’ultimo giro per non farla raffreddare.
Per questo ho continuato a forzare, anche se avevo preso un piccolo margine su Marquez, non potevo permettermi di rallentare. Ma oggi era giusto rischiare: non erano le condizioni adatte alla dura, ma fino a lì era andata bene, anche se poi mi ha tradito”.
La caduta alla 15 è stata causata da un calo di concentrazione?
“Assolutamente no, stavo spingendo perché, come ho detto, non potevo far calare la temperatura della gomma. Forse ho frenato un pochino più tardi. Sono frustrato, ma ho dimostrato di essere al vertice”.
Ci credevi al titolo?
“Nel 2020 ho finito il campionato 16esimo, non ero io quello che doveva vincere il titolo quest’anno. Questa non era la stagione per vincere, ma per imparare. La verità è che dall’inizio dell’anno, tutto è migliorato velocemente, abbiamo fatto un buon lavoro, non dobbiamo essere arrabbiati per aver perso”.
Rimane una seconda parte di stagione da grande protagonista.
“Credo sia giusto dividere il 2021 in due fasi: una di apprendimento fino alla pausa, durante la quale c’è sempre stato qualcosa che mi ha limitato; la seconda dall’Austria in poi , dove tutto mi è venuto facile. Purtroppo ci sono state due gare - Austria1 e Gran Bretagna - nelle quali non hanno funzionato alcune cose e anche se eravamo tra i più veloci, ho ottenuto solo cinque punti in due GP. Poi sono stato perfetto ad Aragon, a Misano1, ad Austin non potevo fare di più. Qui ci ho provato. Ho imparato tanto nelle ultime cinque gare, credo di aver fatto un passo in avanti importante, ho imparato dagli errori: nel 2022 saremo più preparati, questi ultimi GP mi danno più consapevolezza”.
La Ducati può vincere il titolo?
“Tutti pensano che la Desmosedici sia la moto più veloce e competitiva, ma il titolo l’ha vinto la Yamaha. La nostra moto è sicuramente molto valida, nel 2021 abbiamo fatto un passo in avanti importante e si sta lavorando bene sulla 2022: può diventare la moto da battere”.
Dove Quartararo è stato più forte di te?
“Lui ha fatto esperienza nel 2020, diciamo che io quest’anno mi sono trovato nella sua situazione della scorsa stagione: lui un campionato l’ha già perso, nel 2020 aveva conquistato delle vittorie e fino a 4 GP dalla fine era in testa al campionato. Ha già fatto questa esperienza. E’ stato bravissimo, si merita il titolo. Io ho fatto degli errori, forse ho perso tante possibilità con la caduta del Mugello, ma non recrimino sugli sbagli: ho la consapevolezza di essere tra i primi”.
Che campionato 2022 ti aspetti?
“Calma, prima c’è da finire ancora questo. Ho molta voglia di affrontare la prossima stagione, proverò a vincerlo, ma so già che sarà un’impresa difficilissima, perché ci sono tanti piloti che vanno forte, come Quartararo, Marquez, Mir e altri. Ma bisogna crederci”.
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