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MISANO ADRIATICO - Le dichiarazioni di alcuni piloti della MotoGP su uno dei temi del momento: i nuovi limiti minimi di età nel motociclismo.
Fabio Quartararo: "Wow, è un grande cambiamento. Non so bene cosa dire".
Pecco Bagnaia: "Mi sembra un po’ troppo. Non credo cambierà molto tra 16 e 18 anni, aspettare fino a 18 anni è un po’ troppo. Io credo che sia più utile dare penalità vere, è l’unico modo per imparare: se stai a casa due gare, capisci che non devi più fare quella cosa lì. Bisognerebbe farlo anche in prova, non solo in gara. Ma bisogna penalizzare anche se non ci sono conseguenze, bisogna prevenire il problema, non agire dopo".
Valentino Rossi: "Ho visto che ora si è passati da un limite d'età di 16 anni a uno di 18 sia per la Moto3, sia per la Moto2, mentre per la MotoGP è rimasto il limite della maggiore età. Devo dire che per la Moto3 il salto di due anni è grosso. Tutti vogliono iniziare il prima possibile e 2 anni sono molti. Molti ragazzi dovranno attendere per l'esordio. Penso che però per la sicurezza sia un bene, anche se non credo risolverà tutti i problemi. Il punto è il comportamento dei piloti, non l'età in sé. Io, per esempio, ho iniziato il Mondiale a 17 anni. La direzione gara dovrà piuttosto essere più precisa e severa".
Marc Marquez: "Per me sono cambiamenti positivi: dopo quanto successo nel 2021 bisognava fare qualcosa. E’ vero che io sono arrivato al mondiale a 16 anni e a 20 sono passato in MotoGP, ero uno dei più giovani. Ma credo che mettendo un limite più alto tutti avranno la possibilità di maturare e di arrivare al mondiale con più esperienza. Adesso sembra che se a sei anni non sei già su una moto, è troppo tardi, invece bisogna iniziare più tardi e per gioco".
Aleix Espargaro: "Sono d’accordo. Bisogna adattarsi ai tempi di oggi, adesso è troppo pericoloso, i ragazzini nella Moto3 non sono preparati, temo sia così anche nei campionati nazionali. Si va troppo forte, perché a 10-12 anni devi andare a 200 km/h, devi rimanere più tempo nelle piste piccole, come quelle dei kart. Peccato che non si possa fare già nel 2022, ma è giusto farlo con gradualità. In Spagna non esistono più le minimoto, c’è troppa fretta di andare con le moto grandi, non è giusto. I fenomeni arriveranno lo stesso, solo qualche anno più tardi".
Danilo Petrucci: "Non è una brutta decisione alzare il limite. Spesso i ragazzi della Moto3 faticano a imparare, abbiamo visto piloti iniziare a 16/17 anni e sono veloci, ma non è male alzare il limite. Io ho iniziato in MotoGP a 21 anni, ero il più giovane allora. I ragazzi devono capire che rischiano la loro vita".
Luca Marini: "E’ un cambiamento importante quello dell’età per Moto3 e Moto2: spero che i piloti arrivino al campionato più preparati, educati, mentalmente pronti. Il campionato del mondo è tutta un’altra cosa, forse con questo cambiamento puoi preparare meglio l’arrivo nel mondiale, forse gli altri campionati possono crescere con questo cambiamento".
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