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Misano Adriatico - Si torna a Misano per il GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, 16esima gara stagionale, terza “doppietta” dopo quelle in Qatar e in Austria. Rispetto a un mese fa cambia naturalmente la temperatura, sicuramente più bassa, e sappiamo quanto questa variazione possa influire sul rendimento delle gomme. Sarà un fine settimana molto emozionante, per mille motivi: è l’ultimo GP di Valentino Rossi in Italia; sabato verranno ricordati Marco Simoncelli, morto 10 anni fa a Sepang, e Fausto Gresini, portato via dal Covid a febbraio; Fabio Quartararo può conquistare il titolo della MotoGP; Pedro Acosta potrebbe diventare il più giovane campione del mondo nella storia del motociclismo. Insomma, un GP tutto da seguire: ecco i più alla vigilia della terza gara stagionale in Italia.
Valentino Rossi. “Che storia” è il titolo della meravigliosa locandina disegnata da Aldo Drudi (che domani sera sarà ospite della diretta di Moto.it per ripercorrerete questa storia meravigliosa attraverso i caschi e le moto del campionissimo) per omaggiare l’ultima gara in Italia di Valentino, tra l’altro a pochi chilometri da casa sua. Ogni giorno, da venerdì, potranno accedere alle tribune 35.000 spettatori, per un totale di 105.000 spettatori, la maggior parte dei quali di giallo vestiti per omaggiare il nove volte iridato. Da brividi.
Fabio Quartararo. Con 52 punti di vantaggio, su un totale di 75 ancora da assegnare, la sensazione è che solo Fabio Quartararo possa perdere il titolo. Ecco, in questo senso, è proprio il pilota della Yamaha quello che ha più da perdere in questo GP.
Pecco Bagnaia. Se Quartararo ha tutto da perdere, Bagnaia, ovviamente, ha tutto da guadagnare: vincere il titolo sembra impossibile, ma Pecco deve provare a vincere a tutti i costi per mettere un po’ di pressione al rivale.
Maverick Vinales. Il pilota dell’Aprilia torna in moto dopo la morte del cugino Dean Berta Vinales e dopo aver saltato il GP delle Americhe perché non se la sentiva di correre. Bello rivederlo in pista, facile immaginare la sua grande emozione. Un abbraccio, Maverick.
Marc Marquez. Un mese fa, su questa pista, il pilota della Honda aveva faticato, ma torna qui dopo il netto successo di Austin, su una pista fisicamente molto faticosa. Marquez sarà sicuramente molto determinato, vincere in casa di Valentino Rossi potrebbe avere (secondo me ha, senza il condizionale) un grande significato per lui.
Ducati. Come si è visto bene anche ad Austin, l’unica Casa che ha la possibilità di fare il gioco di squadra è la Ducati: facile, eventualmente, convincere Jack Miller ad aiutare Bagnaia, un po’ più complicato, ma comunque possibile, farlo con Jorge Martin.
Enea Bastianini. Sesto, terzo, sesto nelle ultime tre gare: il pilota della Ducati sta crescendo e si sta confermando ottimo pilota: è decisamente in ottima forma.
Tanti. Johann Zarco, i piloti Ktm, Takaaki Nakagami, Alex Marquez, Luca Marini… A questo punto della stagione, inevitabilmente, sono tanti i piloti che hanno bisogno di un buon risultato.
Pedro Acosta. Con 30 punti di vantaggio, Acosta potrebbe diventare domenica campione del mondo se riuscisse a totalizzare 20 punti in più di Dennis Foggia. Impresa tutt’altro che semplice, ovviamente, ma comunque possibile. Se ci riuscisse, Pedro diventerebbe a 17 anni e 152 giorni il più giovane campione del mondo della storia, battendo così il primato di Loris Capirossi, che nel 1990 conquistò il titolo della 125 a 17 anni e 165 giorni.