MotoGP 2021. GP di Misano2. Valentino Rossi: "Avrei bisogno di una controfigura"

MotoGP 2021. GP di Misano2. Valentino Rossi: "Avrei bisogno di una controfigura"
Il pilota della Yamaha Petronas vive un mix di sensazioni sia per le performance, sia per l'atmosfera generale: "In condizioni di 'full wet' ero piuttosto competitivo, mentre con il misto delle FP2 eravamo in difficoltà. Fanno piacere i tanti eventi speciali, ma mi ci vorrebbe una controfigura, in modo tale che io possa pensare solo alla pista"
22 ottobre 2021

Valentino Rossi ha chiuso al 22esimo posto le FP2 del GP del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna.

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Queste le parole del pilota di Tavullia al termine della sessione: "Dopo questa giornata ho un mix di sensazioni", ha commentato Rossi.

"Le FP1 non sono andata così male, in condizioni di 'full wet'. Avevo un buon feeling con la moto e non ero così lontano dalla 'top ten'.

Nelle FP2 sfortunatamente siamo passati a condizioni d'asfalto miste. Quando la pista ha iniziato ad asciugarsi, abbiamo sofferto molto. La moto è incominciata ad essere difficile da guidare e non ero per niente veloce".

Valentino, cosa ne pensi delle nuove norme approvate dalla Federazione per garantire maggiore sicurezza in pista?

"Ho visto che ora si è passati da un limite d'età di 16 anni a uno di 18 sia per la Moto3, sia per la Moto2, mentre per la MotoGP è rimasto il limite della maggiore età. Devo dire che per la Moto3 il salto di due anni è grosso. Tutti vogliono iniziare il prima possibile e 2 anni sono molti. Molti ragazzi dovranno attendere per l'esordio. Penso che però per la sicurezza sia un bene, anche se non credo risolverà tutti i problemi. Il punto è il comportamento dei piloti, non l'età in sé. Io, per esempio, ho iniziato il Mondiale a 17 anni. La direzione gara dovrà piuttosto essere più precisa e severa".

Quanto è importante negli allenamenti della tua Academy provare con il bagnato?

"L'allenamento sul bagnato è molto importante. Non sempre noi dell'Academy proviamo sull'asfalto, siamo spesso sullo sterrato. Andare veloce sull'asciutto viene più naturale, mentre per andare forte con l'acqua ci si deve lavorare. All'inizio della mia carriera, per esempio, non mi trovavo a mio agio con la pioggia. Dopo molti test e molte gare sono riuscito a migliorarmi. I problemi attuali con queste condizioni, però, derivano da fattori tecnici con la nostra moto".

Il prossimo anno i tuoi tecnici resteranno nel tuo team? 

"Il mio team composto da Matteo Flamigni e David Munoz resterà con noi anche il prossimo anno. Uno lavorerà con Luca Marini, l'altro con Marco Bezzecchi. Inoltre il mio coach Idalio Gavira sarà il coach di entrambi i piloti. Questo è positivo, loro hanno molta esperienza e sanno lavorare ad alti livelli".

Se andiamo a vedere la classifica di oggi, nella 'top ten' troviamo tutte moto V4. Non c'è nessuna con i 4 in linea come la Yamaha. E' quindi un problema di motore l'andare forte in condizioni miste?

"Sinceramente non so se è il motore. Quando la pista è tutta bagnata la M1 risponde bene. Secondo me non facciamo lavorare bene le gomme, soprattutto quella posteriore. E' quindi più una questione di 'grip' quando l'asfalto si asciuga".

Arrivato a questo punto delle celebrazioni, vorresti che il tempo si cristallizzasse in questo momento, oppure non vedi l'ora che si arrivi a domenica sera?

"E' un po' difficile (ride, n.d.r.). Essendo un pilota devo concentrarmi il più possibile nel fine settimana, ma ci sono molte altre cose che devo fare perché sono i miei ultimi GP. Ho pensato che l'unica possibilità sarebbe quella di avere una controfigura. In modo tale che io, quello vero, mi possa concentrare sulla moto e la performance, mentre l'altro, la controfigura, va alle varie feste. Lo stiamo cercando... A parte gli scherzi sono delle sensazioni miste, alla fine è comunque piacevole partecipare ai tanti eventi e speriamo che domenica sia bello per poter salutare i tifosi".

Darryn Binder prenderà il tuo posto, è pronto?

"Binder va forte. Il passaggio Moto3-MotoGP è però molto complicato secondo me. Non sarà facile per lui. Però la Yamaha è una moto abbastanza naturale da guidare, seppur, forse, non la più competitiva. Sono curioso anche io di vedere come andrà, sarà di certo una bella sfida".

Tu lascerai un grande vuoto nella MotoGP: cosa devono fare gli altri piloti, italiani in primis, per cercare che questo trapasso non sia così netto?

"Ho avuto così tanto successo perché mediaticamente funziono, risulto simpatico alla gente. Questo è importante per far appassionare di te anche i non super fissati di moto: ad esempio, i bambini piccoli e le nonne di 80 anni. Io ho grande successo con le nonne di 80 anni (ride, n.d.r.). Questo mi dà grande gusto. Però, ovviamente, bisogna supportare tale aspetto coi risultati".

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