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Valentino Rossi prenderà il via dall'ultima posizione nel suo ultimo GP di casa. Il pilota della Yamaha, infatti, nelle qualifiche di Misano, non è andato oltre la 23esima posizione.
"Oggi le condizioni erano davvero proibitive", spiega il numero 46.
"C'era solo una traiettoria asciutta, nel pomeriggio, per andare forte con le gomme 'slick' ci voleva molto coraggio. In più la temperatura era fredda. Non ho mai avuto un buon feeling con la moto e di conseguenza la posizione di partenza per la gara di domani non è certo fantastica. Speriamo ci sia il sole domani come previsto, perché potremmo essere un po' più veloci".
Come commenti la prima prima fila di Luca Marini in MotoGP, con te invece ultimo: quasi un passaggio di consegne?
"Luca oggi è stato bravissimo, sono molto orgoglioso di lui. Ha guidato bene sin da venerdì mattina e soprattutto nelle qualifiche, con la pista così insidiosa, è riuscito a raggiungere la prima fila. E' un grande risultato per il suo futuro, il prossimo anno infatti avrà un team e una moto di valore. Sarà messo nelle condizioni di fare bene. I debuttanti spesso hanno problemi e a volte causano qualche situazione caotica in pista, ma hanno pure dei lampi. Luca qui a Misano è riuscito a sferrare una bella zampata: ci voleva, quest'anno ha passato momenti complicati. Io invece avrei evitato volentieri di finire 23esimo. Peccato non c'era Savadori, se no ce la potevamo giocare (scherza, n.d.r.)".
Quanto incide l'elettronica della moto nelle performance negative in condizioni miste?
"La Yamaha è stata fantastica fino a quando ha potuto fare in casa l'elettronica. La Casa è molto giapponese, nel senso che gli ingegneri provengono quasi tutti dalla casa madre. Gli altri Marchi hanno invece un approccio differente, simile a quello della Formula 1. Hanno preso molti tecnici europei. Sotto questo aspetto è quindi stato più difficile per Yamaha affinare l'elettronica, e lo si nota in queste condizioni di asfalto misto".
Sono passati 10 anni dall'addio di Marco Simoncelli?
"Marco lo considero il primo pilota dell'Academy. Sono già passati 10 anni. Lo sento, dal punto di vista personale, è passato molto tempo. Se invece penso al Sic mi sembra trascorso molto meno tempo. Quel giorno a Sepang fu uno dei più duri della mia vita. Quando tornai in ufficio, nel motorhome, con Uccio e Max, non sapevo come avrei fatto per andare avanti. Rimane un grande vuoto, abbiamo perso un grande pilota e un amico. Marco avrebbe battagliato coi piloti moderni. Anche se non esisteva ancora l'Academy, era cresciuto con noi e ogni volta che vedo un pilota dell'Academy penso a lui".
Un commento sul tuo casco speciale svelato oggi?
"Il casco è davvero bello. Esprime un bel messaggio: un ringraziamento a tutti i miei fans. Non penso però ci sarà un casco speciale a Valencia. Non è nel nostro programma. Faremo qualcosa d'altro, ma questo è l'ultimo casco speciale per me".
In un'intervista hai detto che il destino è sempre stato presente nella tua vita, tra numeri speciali e coincidenze particolari.
"Non penso che la nostra vita sia scritta. Anzi, credo che tutto dipenda da come siamo, dalle scelte che prendiamo. Però un po' di destino c'è, come ad esempio il fatto che la Francesca è rimasta in cinta proprio dopo cinque giorni che ho annunciato il ritiro. Nella mia carriera inoltre ci sono tante ricorrenze, tra vittorie, pole position, totale di punti, dove tornano sempre le stesse cifre. Ora è difficile illustrare le statistiche, ma piano piano, in futuro, potremo approfondire e vi assicuro che usciranno dati interessanti".
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