MotoGP 2021. GP di Misano2. Valentino Rossi: "Spero di aver fatto divertire gli appassionati"

MotoGP 2021. GP di Misano2. Valentino Rossi: "Spero di aver fatto divertire gli appassionati"
All’ultimo GP in Italia, il pilota di Tavullia non mostra particolari emozioni: “Bisogna concentrarsi sulla gara, magari sarà diverso dopo il GP. Non è vero che sono in paranoia per Valencia, ho detto qualcosa di differente”. Sulle 500 2T: “Rimangono nel mio cuore, ma il mondo va avanti”
21 ottobre 2021

MISANO ADRIATICO - Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia si stanno giocando il titolo, ma è sempre Valentino Rossi al centro dell’attenzione: nella conferenza stampa che precede il GP del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna, è sempre lui il pilota al quale vengono rivolte il maggior numero di domande.

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“E’ una situazione strana, perché è già la seconda gara che si corre a Misano: tornare sullo stesso circuito è sempre qualcosa di particolare, al quale non eravamo abituati, ma che abbiamo purtroppo imparato a conoscere dall’anno scorso.

Credo sia una grande opportunità per tutti gli appassionati italiani, anche considerando che qui siamo a casa mia. Speriamo soprattutto nel meteo, che soprattutto domenica ci sia il sole.

Come al solito cercherò di fare il massimo per essere competitivo in gara: la mia è stata una lunga carriera, con tanti buoni risultati, ma è chiaro che quando ti avvicini alla fine è sempre un momento complicato. Speriamo comunque di divertirci e fare un buon risultato”.

Cosa significa per te, adesso, un buon risultato?

“Stare nei 10 sarebbe un buon risultato”.

E’ difficile per te mantenere la concentrazione in una gara così speciale?

“Per la verità, in ogni gara c’è sempre qualcosa di speciale, rimanere concentrato al massimo, non pensare che è l’ultimo GP a Misano: credo sia il modo migliore per rimanere competitivo e dare il massimo. Per un pilota della MotoGP è sempre difficile mantenere la giusta concentrazione, perché ci sono un sacco di cose da fare. Per me è tutto un po’ più estremo, ma è più o meno uguale per tutti i piloti”.

A proposito dell’ultimo GP: in una intervista a Dazn Spagna hai parlato di paranoia…

“Non so se avete visto quell’intervista, non ho detto proprio così: mi sembra che sia stato estrapolato un pezzo del discorso generale per far risaltare questo aspetto. Il concetto è un po’ differente: in Austria, quando mi chiedevano come stavo, rispondevo che dovevo comunque rimanere concentrato, perché c’era ancora metà campionato da disputare. Anche allora dicevo che a Valencia sarebbe stato sicuramente più emozionante e complicato, ed è quello che ho ribadito in quella intervista. E’ vero che ho usato la parola paranoia, ma è più un modo di dire che una realtà”.

Quartararo e Bagnaia si giocano il titolo: che consiglio daresti a entrambi?

“A Fabio di provare a chiudere il campionato il prima possibile, a Pecco di rifare come a Misano1: pole, partenza al comando, sempre in testa e vittoria…”.

Ci sono delle speculazioni su Davide Brivio, qualcuno dice che potrebbe tornare in MotoGP nel team VR46: com’è la situazione?

“Ho un ottimo rapporto con lui, è stato Brivio che mi ha convinto a firmare per Yamaha, assieme abbiamo condiviso un sacco di momenti bellissimi. Mi piace come lavora, è uno che può fare la differenza, come si è visto anche in Suzuki, è il migliore nel suo ruolo. Ho parlato più volte con lui, non ho idea però se continua in F.1 o torna in MotoGP; so però che se dovesse tornare nelle moto non sarà con la nostra squadra, abbiamo altri programmi”.

Come vorresti essere ricordato sia come sportivo sia come uomo?

“Sotto l’aspetto sportivo conta quello che hai fatto, mentre sotto quello umano è qualcosa di più personale: spero che la gente si sia divertita con me a seguire i GP. Ecco, questo potrebbe essere il modo migliore per essere ricordato: aver fatto divertire gli appassionati”.

Cosa ti ha insegnato questo sport?

“Quando fai uno sport fin da quando sei bambino, credo che impari molto di più rispetto a fare una vita normale. Il nostro è uno sport considerato individuale, invece è uno sport di squadra ed è bellissimo imparare dagli altri: è questo l’insegnamento più bello che ho avuto”.

Stoner ha detto di aver smesso anche perché le quattro tempi non sono moto da corsa e adesso le moto sono diventate troppo facili da guidare: cosa ne pensi?

“Ho corso contro Stoner in tutta la sua carriera in MotoGP, che è stata piuttosto corta. Casey ha dimostrato di avere un incredibile talento naturale, già il primo anno con la Honda è stato velocissimo. Sono molto contento di aver corso contro di lui, è stato uno dei più veloci della MotoGP. E’ chiaro che le 500 2T avevano un sacco di carisma sia per chi le guardava sia per chi le pilotava, anche il rumore è più da moto da corsa rispetto a una 4T. Ma il mondo è cambiato è normale che siano cambiate anche le moto: per me, e per tutti gli altri piloti, era stato uno shock passare ai motori a 4T, tutti noi amavamo guidare le 500 2T, che rimangono nel mio cuore. Ma la strada è questa: è vero che adesso ci sono più controlli, specie in accelerazione, ma sono incredibilmente veloci”.

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