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Jerez. E’ in forma strepitosa sia fisica sia psicologia: supportato da una moto competitiva, Aleix Espargaro sta facendo davvero bene. E per quanto visto oggi, è giusto sognare.
“L’aspetto positivo è che l’Aprilia sta funzionando bene anche su questa pista, è la prima volta che siamo così competitivi. Mi sono sentito bene fin dal primo giro delle FP1 e poi ho potuto migliorare ad ogni uscita. Oggi la pista era scivolosa, credo che domani cambierà un po’ e si andrà più forte. Ma io mi sento bene”.
Siete partito dall’assetto dei test?
“Per la verità no, perché rispetto ad allora è cambiata un po’ la moto, abbiamo modificato il bilanciamento, siamo andati avanti nello sviluppo. I test sono sicuramente importanti, ma non fanno la differenza: anche Stefan Bradl ha girato tanto qui durante l’inverno, eppure non è nei dieci…”.
Per domani ti aspetti grandi cambiamenti?
“Sicuramente tutti miglioreranno nel giro secco, ma io credo di avere un buon passo, sono quello che ha fatto più giri in 1’37”: sono molto motivato per la gara. Sicuramente, Yamaha e Suzuki saranno più veloci domani, ma non credo che il ritmo possa aumentare più di tanto”.
Si può sognare la vittoria?
“Mi piacerebbe dire che siamo pronti per giocarcela, ma non è così: ogni GP siamo sempre più vicino, qui lo siamo particolarmente, ma credo che i tre piloti Yamaha siano i favoriti. Bisogna riuscire a partire bene e stare il più possibile vicino a loro”.
Dove puoi migliorare?
“Nelle FP1 perdevo tanto nel T2: abbiamo fatto delle modifiche, abbiamo lavorato bene e siamo riusciti a migliorare tanto, anche se poi con la gomma soffice non sono riuscito a mettere insieme tutti i settori. Sono ancora un po’ in difficoltà nel T1, soprattutto nella curva 2 e mi manca un po’ di trazione nel cambio di direzione. Ecco, è lì che devo migliorare”.
In Qatar avevi detto che la moto mancava un po’ di maneggevolezza: siete migliorati sotto questo aspetto?
“Sì, abbiamo lavorato sulla distribuzione dei pesi, abbiamo modificato la geometria: oggi la moto mi è sembrata più reattiva. Soffriamo ancora un po’ nei cambi di direzione ad alta velocità, ma adesso abbiamo una buona base”.
Entri in pista e sei subito veloce, poi gli altri migliorano di più: c’è una spiegazione?
“E’ tanto tempo che guido questa moto, mi sento subito pronto per spingere, quando entro in pista sono già a un buon livello. Aprilia è cresciuta tanto, ma non siamo ancora pronti per vincere e i rivali, dopo le FP1, hanno più margine di miglioramento. Ma abbiamo dimostrato che possiamo stare costantemente nei primi 7-8 posti”.
E’ il miglior momento della tua carriera?
“Sì e non solo dal punto di vista sportivo, ma anche nella vita normale. Adesso ho un’ottima moto, una squadra molto valida, sto benissimo qui. E anche a casa non sono mai stato così felice come adesso. Ma non bisogna fermarsi, bisogna sempre andare avanti. Anche negli anni passati mi sentivo forte in frenata, nella velocità in curva, avevo la sensazione di fare bene. La differenza è che adesso ho una moto più competitiva per stare davanti”.
Punti alla pole?
“La pole mi interessa poco, andrebbe bene stare nelle prime due file. Ecco, con questa moto faccio un po’ fatica a superare e bisogna partire davanti”.