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JEREZ - Primo nel mondiale. Pri-mo nel mon-dia-le: giusto perché sia chiaro. Pecco Bagnaia è giustamente più che soddisfatto a fine GP, anche se a vincere è stato il compagno di squadra.
“E’ stata una gara dura. All’inizio ho capito che il ritmo imposto da chi era davanti era al limite, mentre io mi tenevo del margine per non consumare le gomme. Quando mi sono sentito più a mio agio, ho spinto più forte e negli ultimi giri ho cercato di andare a riprendere Jack, ma non ce l’ho fatta. Evidentemente oggi era il suo giorno, doveva finire così: mi sarebbe piaciuto vincere, sapevo che avevo il potenziale per fare una buona gara. Fare primo e secondo a Jerez dà una extra motivazione”.
Hai provato a vincere?
“Sì, ci ho provato, negli ultimi due giri ho spinto forte, ma con la gomma anteriore ero veramente al limite, non ce la facevo più e ho dovuto rallentare per non cadere. Eravamo al limite: io ero veloce in staccata, lì ero più forte, mi si è chiuso lo sterzo e ho mollato un po’. Diciamo che se tutte le gare, quando vanno male, vanno così, sono contento: questa è una pista ostica per la Ducati, sono felice di questo risultato”.
A un certo punto, sei sembrato in difficoltà con la gomma posteriore. E’ così o la stavi gestendo?
“Nella prima parte della gara, ho pensato soprattutto a non consumarla, temevo finisse, ma Miller ha spinto più forte e non sono riuscito a stare con lui".
Un altro podio, un altro secondo posto, hai una grande consistenza.
“Questo risultato è meglio di Portimao, perché lì, di fatto, abbiamo usato la stessa moto del Qatar. Qui, invece, abbiamo lavorato tanto per adattarla a questa pista, per questo ritengo tale secondo posto più importante. Questo inverno ho lavorato duro per migliorare anche mentalmente, ma non mi aspettavo una partenza così buona: sono primo in classifica, bisogna continuare così, fino adesso abbiamo fatto un buon lavoro. Il primo obiettivo era la costanza e l’abbiamo ottenuta. Ma bisogna continuare a fare sempre meglio”.
Ci pensi al campionato?
“E’ chiaro che sono contento di essere primo in classifica, ma mancano tantissime gare e se penso al campionato vado più piano. Oggi siamo stati fortunati per quello che è successo a Quartararo, aveva un gran passo, avrebbe dominato, sono stato fortunato. Ma per vincere un titolo devi anche essere fortunato. E i prossimi circuiti sono più adatti a noi”.
Qual è il vantaggio della Yamaha a Jerez?
“Secondo me questo è più un circuito di Fabio più che della Yamaha. Loro hanno tantissima trazione, nella prima fase dell’accelerazione ci vanno via, ma noi abbiamo un vantaggio enorme in termini di velocità massima. E, alla fine, il nostro bilanciamento mi sembra migliore”.
Che differenze ci sono tra la tua moto e quella di Miller?
“Abbiamo due assetti completamente differenti: in Ducati è abbastanza normale. Io mi sentivo più forte in frenata, Jack era probabilmente più efficace nella prima fase della curva”.
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