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JEREZ - Forza di volontà, determinazione, non darsi mai per vinto: è tanto significativo il terzo posto di Franco Morbidelli, il primo podio di una stagione purtroppo iniziata ben al di sotto delle aspettative. Ma non certo per colpa di Franco.
“Sì, c’è tanta forza di volontà. E’ stato un fine settimana fantastico, abbiamo fatto un lavoro impeccabile e nel warm up Ramon Forcada ha fatto un’ulteriore modifica che mi ha dato ancor più fiducia, soprattutto in frenata, anche se la pista aveva meno grip di ieri. Sono riuscito a rimanere concentrato, a essere costante per tutta la gara. E’ un podio che ha un gusto veramente dolce”.
Qui la tua M1 sembrava più competitiva rispetto ai precedenti GP.
“Sì, lo era. Qui ci sono rettilinei più corti, pagavo solo un po’ rispetto alle altre Yamaha e tanto con le altre moto”.
Qualcuno di Yamaha ti ha detto qualcosa per questa situazione, come giustificano il fatto che tu sei l’unico a non avere la M1 ufficiale?
“Ho parlato con Lin Jarvis in modo chiaro e lui ha fatto lo stesso con me. Lin capisce la mia situazione, ma entrambi siamo arrivati alla conclusione che sono stato sfortunato, per il contratto firmato con anticipo e per il Covid. Spero di essere in credito con la fortuna...”.
Cosa ti lascia questo podio, oltre i 16 punti?
“Ha un gusto incredibile. Nel 2020 ho vinto delle gare, ma quest’anno sono cosciente che il coefficiente di difficoltà è aumentato, questo è un podio di grande valore. Diciamo che scaccia via un po’ di frustrazione”.
Salire sul podio con una moto inferiore ti da grande soddisfazione?
“Farei volentieri a meno di questa soddisfazione... E’ vero, però, che quando ottieni un risultato importante, sei ancora più felice. Oggi ho dato tutto e anche di più, in quasi tutte le frenate non ero sicuro di riuscire a fermarmi...”.
Per riuscirci, hai anche cambiato il modo di frenare, adesso usi due dita invece di una.
“Sì, ho dovuto iniziare a frenare con due dita per le staccate più toste: con un dito non avevo abbastanza forza per strizzare il freno tanto quanto era necessario. All’inizio è stato un po’ complicato adattarsi, ma poi ha funzionato”.
Finalmente il vero Morbidelli. Riesci a spiegare cosa è accaduto in Qatar?
“Non lo so, evidentemente non eravamo in grande forma, forse nei test non avevamo lavorato al meglio e la mia moto non era posto tecnicamente. Era “lunatica”: andavo forte di girono e piano di notte. Purtroppo si correva di sera...”.
Avrai questa competitività anche a Le Mans?
“Non si può dire. Questa è una categoria durissima e difficile. Al momento mi godo il momento, una gara positiva, nella quale ho fatto di tutto per tenere dietro Bagnaia, ma in rettilineo mi ha superato come un fulmine. Ho cercato di stare con lui ed è stato possibile farlo: nell’ultimo giro non ne avevo per attaccarlo, ho solo cercato di mettergli un po’ di pepe”.
Come fai a essere sempre così calmo?
“Sorrido quando la gente pensa che io non mi arrabbio mai. In realtà mi arrabbio, anche spesso e sfogo le mie tensioni con Manu (Manuel, l’amico sempre al suo fianco, n.d.r.) è il mio 'sparring partner'...".
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