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Il ragazzo, 16 anni, ha un talento smisurato e una determinazione impressionante. Pedro Acosta è un vero e proprio fenomeno: non a caso, a tutti i piloti della MotoGP viene chiesta un’opinione su questo ragazzino che, secondo molti, sta cambiando la Moto3. Tanto che qualcuno già prospetta un passaggio in tempi brevi, bruciando le tappe.
“Quando sono entrato in questa sala (quella della conferenza stampa, nda) - racconta il debuttante della Moto3 - ero molto teso, adesso sono più rilassato. Cerco di ascoltare cosa dicono questi campioni, ogni suggerimento, ogni parola è importantissima. Un non pensa di arrivare al mondiale e vincere subito: sto vivendo un sogno: la cosa più importante è continuare a divertirsi in tutti i GP. Dentro alla squadra continuano dirmi di stare calmo e rilassato. Il mio idolo? Kevin Schwantz. Ma è chiaro che mi piacciono anche Marc Marquez e tutti gli altri piloti della MotoGP”.
Il messaggio degli altri piloti è quasi univoco: “pensa a divertirti, goditi il momento, non farti schiacciare dalla pressione”.
Fabio Quartararo viene paragonato a Pedro Acosta, ma il francese non è d’accordo. “Io non ho certo iniziato come lui, non ho mai vinto in Moto3… Lui ha 16 anni, un talento incredibile, una velocità pazzesca, deve solo godersi questo momento. E’ chiaro che i media lo stanno pressando, ma deve cercare di divertirsi. Ecco, se posso dargli un consiglio, gli dico di non fare l’errore che ho fatto io in passato…”.
“La mia filosofia è sempre stata quella di fare un passo dopo l’altro, cercare di capire bene la Moto3, poi la Moto2, poi si potrà pensare alla MotoGP. Lasciatelo guidare e correre, lasciate che se la goda, ho visto “bruciare” tanti bravi piloti giovani, perché schiacciati dalla pressione. Ha 16 anni, è forte, è uno dei piloti che possono puntare al titolo, ma lasciamolo crescere in pace”.
"E’ uno dei debuttanti che mi ha impressionato di più in assoluto, ma il modo migliore per arrivare in MotoGP è fare almeno due stagioni in ogni categoria, prima in Moto3 e poi in Moto2. Bisogna fargli le congratulazioni per quello che ha fatto, ma non deve perdere la strada".
Joan Mir gli consiglia di tenere i piedi per terra; lo fa anche Franco Morbidelli, che però ha una visione un po’ differente da quella dei suoi colleghi.
“Tenere i piedi per terra è sicuramente importante, ma Pedro ha qualcosa di diverso dagli altri: non si è mai visto qualcosa del genere. Guardo le gare da un sacco di tempo, da quando ero ragazzino: ho visto Romano Fenati fare molto bene al debutto, ma era una situazione diversa, una nuova categoria. Pedro sta facendo qualcosa di unico: non sembra che abbia 16 anni, è molto concentrato, non è qui per “giocare”. Quindi, sì, giusto tenere i piedi per terra, ma se se la sente, potrebbe anche fare il salto diretto in MotoGP. Non dico l’anno prossimo, ma lo può fare: il mio consiglio è dare retta alle sue sensazioni”.
"E’ impressionante quello che ha fatto: è primo in campionato, con un secondo e due primi posti, il suo impatto sulla categoria è stato grande. E non dimentichiamo che ha vinto partendo dalla pit lane. Bello anche che sia tifoso di Schwantz, una scelta anomala per uno che è nato dieci anni dopo il ritiro di Kevin: anche questo è molto interessante”.
Insomma, c’è da montarsi la testa. Pedro Acosta non lo deve fare: per riuscirci, deve essere fenomenale anche in questo.