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Jerez. La velocità è sempre la stessa, ma Marc Marquez, inevitabilmente, non è ancora a posto fisicamente. “Non è che da Portimao siamo passati dalla notte al giorno, ci vuole tempo”, sottolinea Marc, che con le gomme usate è andato forte un bel po’, ma non ha fatto nemmeno un giro con le gomme soffici nuove, per non sollecitare troppo il braccio. Una tattica studiata a tavolino. Ma è chiaro che la prima curiosità è come si è sentito il campione della Honda quando è transitato per la famigerata curva numero 3, quella dove il 19 luglio 2020 era caduto.
“Forse all’inizio, inconsciamente, ero un po’ più teso, ma poi tutto è passato e, non a caso, nel T1, dove c’è la curva tre, sono il più veloce tra i piloti Honda. Diciamo che dal punto di vista psicologico ho superato l’esame: al Mugello, quando nel 2013 ero caduto allo scollinamento del rettilineo, poi in quel punto avevo avuto qualche problema… Oggi nessuno”.
In Portogallo non eri a tuo agio in sella, qui com’è la situazione?
“Tra le FP1 e le FP2 mi sono molto concentrato per capire l’evoluzione del mio corpo: nelle FP1 potevo guidare bene, ma nelle FP2ho subito capito che c’era qualcosa che non funzionava, mi mancava potenza alla spalla e al braccio. La conseguenza è che guido un po’ a scatti, la posizione non è naturale. Ma è solo una questione di tempo. Oggi abbiamo avuto un approccio molto differente rispetto a Portimao, dove il venerdì avevo spinto subito al massimo: qui abbiamo deciso di fare pochi giri, di non fare il time attack con le gomme nuove”.
La moto come va?
“Ci sono delle cose che non vanno bene, ma prima devo risolvere i miei problemi fisici, poi penserò alla moto”.
L’esperienza di Portimao ti è servita?
“Sì. Ho parlato tanto con Puig (anche se qui è ancora assente per problemi alla gamba infortunata tanto tempo fa a Le Mans, NDA) con Hernandez e Alzamora, abbiamo deciso di conservare energia per domani, conservare potenza per domenica e guidare meglio in gara. Abbiamo fatto un piano, che poi modifichiamo a seconda delle circostanze. Oggi, per esempio, avevamo programmato di fare tre uscite da cinque giri ciascuna tirati, invece abbiamo fatto 4/4/3. Ma oggi mi sento meglio rispetto al venerdì di Portimao”.