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ZELTWEG - Ha cominciato con un po’ di fatica, ma è andato in crescendo, fino a conquistare un ottimo secondo posto: Francesco Bagnaia è giustamente soddisfatto di quanto ottenuto in qualifica. Anche perché il giro secco non è una prestazione isolata, ma è sostenuta da un ottimo ritmo.
“Negli ultimi GP della prima parte della stagione ho faticato più del previsto. Così ho deciso di non fare ferie e ho cercato di lavorare sotto l’aspetto mentale, facendo un altro passo in avanti. Quando sono arrivato qui, ho fatto un po’ di fatica, perché non avendo corso nel 2020 per infortunio, sono dovuto partire con gli assetti elettronici di Miller, a me poco adatti. Oggi siamo riusciti a migliorare molto la moto e nelle FP4 sono stato efficace: adesso riesco a gestire meglio la frenata e sfruttare in modo più efficace l’accelerazione. La Ducati qui è competitiva, siamo in 4 nei primi 6: vediamo come sarà il meteo. L’importante è rimanere tranquilli”.
Puoi spiegare meglio cosa significa: “ho lavorato sull’aspetto mentale”?
“Nella prima parte della stagione, ho faticato a spingere sopra i problemi: avevo provato a farlo anche ad Assen, ma senza risultato. Ho girato tanto in pista con una Panigale (Pecco usa gomme Michelin del mondiale Endurance, NDA), credo di aver fatto un passo in avanti a rimanere costantemente veloce. Quando lavori duro e poi vedi i risultati in pista, la mentalità sicuramente si rafforza”.
Essere il favorito ti mette pressione o ti dà maggiore carica?
“E’ inutile fare certi pronostici: a Jerez, la Ducati sembrava sfavorita e abbiamo fatto primo e secondo… Non è più come in passato, quando qui se la giocavano solo Ducati e Honda: tutte le Case sono cresciute, c’è grande livellamento. E’ vero però che c’è la possibilità di conquistare la prima vittoria, ma non è così scontata”.
Perdi molto nel T3 (anche per Dovizioso era un punto critico): come mai?
“In quel settore, con la Moto2 ero velocissimo, ma con la MotoGP faccio tanta fatica. Devo studiare i dati di Martin, non riesco a capire perché sono così in difficoltà: non riesco a chiudere bene la linea come invece riescono a fare Suzuki e Yamaha”.
Oltre ai piloti Ducati e a Quartararo, credi che Mir e Marquez possano giocarsi la vittoria?
“Mir sicuramente, Marquez fa un po’ più fatica, ma è lì. Ma anche Vinales ha un buon ritmo: credo saremo almeno in 6-7 piloti”.
Si teme che possa piovere forte: potrebbero esserci problemi di sicurezza?
“Dipende da quanta acqua ci sarà sulla pista. Inoltre, la gomma lasciata dalla F.1 due settimane fa rende l’asfalto ancora più scivoloso: non sarà facile gestire la situazione”.
Cosa pensi di Pedrosa?
“Siamo tutti contenti di vederlo in pista: io sono cresciuto seguendo Valentino, ma anche Dani. Tornare dopo 3 anni ed essere già così veloce non è facile, ma lui è un campione”.