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Zeltweg - Il viso è sereno, ma questa non è certo una novità. Prima di iniziare la sua conferenza stampa, Valentino Rossi si informa sul risultato della staffetta 4x100 maschile, esulta per l’oro conquistato (“E’ un anno magico per l’Italia dal punto di vista sportivo: noi italiani abbiamo goduto come tifosi prima agli europei e poi alle olimpiadi”), poi, inevitabilmente, si torna a parlare dell’annuncio di ieri, del ritiro a fine anno.
“E’ stato emozionante: ho ricevuto un sacco di messaggi da tutto il mondo, ancora di più di quanti me ne aspettassi. Dagli amici, ma anche da altri sportivi, da piloti di F.1 e, soprattutto, tanti messaggi dai miei vecchi rivali, come Stoner, Lorenzo, Biaggi, Dovizioso. E’ stato bello”.
Tua fratello Luca ci ha detto che loro non sapevano nulla…
Non avevo detto niente ai nostri piloti, anche se in questo periodo abbiamo parlato tanto della decisione da prendere. Tutti spingevano perché io continuassi, ma quando ho preso la decisione ho avvertito solo Pol (il bravissimo addetto stampa del team Petronas), per organizzare assieme alla Dorna la conferenza. Mercoledì sera sono stato a cena con Francesca (la fidanzata, nda) dalla Stefi (mamma Stefania, nda) e non le ho detto nulla. Poi, prima di andare via le ho detto che avrei fatto la conferenza stampa. L’ho colta di sprovvista, non ha trovato le parole per dirmi niente.
Lo stile di guida è diventato estremo: ha inciso anche questo nella tua decisione?
No. Ho sempre cercato di migliorare il mio stile, di renderlo più moderno. E’ vero che negli ultimi anni tutti guidano con il corpo molto fuori dalla moto, si tocca con i gomiti e con le spalle, ma c’è anche chi come Morbidelli va molto forte pur stando più composto. E’ chiaro che non puoi guidare come si faceva negli anni Novanta, ma non serve esagerare con lo stile, ognuno ha il suo. Quindi no, non è per questo che ho smesso.
Ieri hai detto che per passare alla Ducati avresti avuto bisogno di 2-3 anni: perché?
Non so se avrei avuto problemi con la Ducati, ma, in generale, è così: quando cambi moto hai bisogno di 2-3 anni per capire e sfruttare il potenziale, farlo in un solo anno è complicato.
Ma il tuo team avrebbe potuto prendere la Yamaha?
Non sarebbe stato bello per Petronas, la squadra nella quale corro, che vuole continuare con Yamaha… E se i risultati fossero stati buoni, avrei potuto continuare con loro, ma purtroppo sono stati al di sotto delle mie e delle nostre aspettative.
Puoi dirci qualcosa sul team e sulle voci uscite su una possibile vendita della VR46?
Non vendiamo la VR46, è una notizia totalmente inventata: non ci pensiamo proprio, a noi piace questa cosa, non so come sia uscita. Per quanto riguarda il team, non ne so tanto: in questo periodo avevo altro da fare e da decidere, finché fai il pilota queste cose le devono gestire altri.
C’è la possibilità di prendere Vinales?
A noi Maverick piace molto, siamo sempre andati d’accordo, c’è grande rispetto tra di noi, ma quando abbiamo pensato al team, l’abbiamo fatto per far correre i piloti dell’Academy. Mi spiace, ma questo è il nostro programma.
Ci puoi dire qualcosa della conferenza stampa annunciata dal principe?
Come ho detto, non me ne sono occupato: so che in VR i nostri avvocati e commercialisti stanno lavorando per fare tutto al meglio.
Come ti sei sentito oggi in moto?
Sicuramente più rilassato perché ho preso la decisione. Ma bisogna mantenere la concentrazione, perché la MotoGP va fortissimo e voglio provare a essere competitivo. Ieri ho fatto la conferenza stampa per far sapere a tutti della mia scelta e perché avevo detto che l’avrei fatto, ma ci sono ancora 10 gare da disputare.
Accetteresti se ti venisse offerto un ruolo di rappresentante dell’Italia per il Coni?
Ho un buon rapporto con Malagò (il presidente del Coni, nda) è uno simpatico: ogni tanto ci sentiamo ed è anche venuto a trovarmi quando mi sono fatto male. Un ruolo istituzionale? Non saprei. Da un verto punto di vista potrebbe essere bello, ma bisogna capire bene quali sono gli impegni: c’è da lavorare….
Di Stefania hai detto, ma Graziano cosa ha detto?
Sì, la Stefi l’ho colta di sorpresa ma con lei avevo già parlato di questa possibilità in passato. Ultimamente ho parlato più con Graziano, lui è stato difficile da convincere: voleva che continuassi, che provassi la Ducati… Ma alla fine ha capito ed è contento se faccio qualche gara in auto”.
Adesso puoi fare un figlio…
Ho sempre detto che mi piacerebbe fare un bambino, ma prima voglio passare qualche mese senza essere pilota e papà”.
E oggi come è andata?
Abbastanza bene nelle FP1: non ho cambiato gomme, mi sentivo bene con la moto. Nelle FP2 sono andato bene finché c’era acqua in pista, ma quando si è asciugata è diventato molto difficile, non avevamo trazione. Soffriamo tantissimo queste condizioni, per la gara speriamo che sia asciutto o bagnato, non misto. Con tanta acqua la pista può diventare pericolosa, in particolare alla curva 3, ma più o meno come in altri circuiti.