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PORTIMAO - Valentino Rossi contro Casey Stoner: una sfida memorabile, durata troppo poco, purtroppo, perché sono già dieci anni che Casey si è ritirato. Mentre Valentino ancora corre, anche se per la penultima volta in MotoGP.
Stoner, presente a Portimao, ha sottolineato la passione del rivale. “Ammiro molto Valentino, la sua passione per la moto e per le gare è evidente, al di là del risultato. In questo siamo differenti: per me correre era piacevole solo quando potevo vincere o comunque lottare per le prime posizioni.
Tra di noi c’è sempre stato grande rispetto, la nostra è stata una bella rivalità, la migliore che ho avuto in carriera. Adesso anche lui si ritira: non mi sorprende affatto, perché al di là dell’amore per le moto, credo che l’arrivo della figlia abbia influito sulla sua decisione.
Da papà, posso dirgli che per lui si aprirà un nuovo, bellissimo capitolo” erano state le parole dell’australiano nella conferenza stampa dedicata a lui da Dorna.
Ovvio chiedere a Valentino cosa pensi di Casey.
“Adesso poso dire di essermi goduto le sfide con Stoner: lui è uno con un grande talento e tanta velocità. E’ stato un rivale molto forte, grandi battaglie, con il valore aggiunto che guidavamo due moto differenti, io con la Yamaha e lui con la Ducati. So che è qui, vado a salutarlo molto volentieri. Adesso le rivalità sono un po’ differenti, perché anche se dici qualcosa di piccolo, si ha un eco enorme. Dieci anni fa era più facile, ma il mondo adesso va così”.
In un recente docu-film su Marco Pantani, qualcuno ha definito Marco come il campione del popolo; si può usare questa definizione anche per te?
“Credo di sì. A volte ho avuto non dei problemi, diciamo dei dissapori con la stampa, ma sono sempre stato supportato dal pubblico, dalla gente del bar: questo mi ha dato una grande forza, mi ha fatto capire che quello che facevo era la cosa giusta. Mi ha dato carica. Guardo tutto quello che esce su Pantani, quello che gli è successo rimane un grande mistero, è stata una grande ingiustizia: vedo i film e le cose su Pantani con grande emozione, con un groppo in gola”.
Come è andata oggi?
“E’ stata una giornata difficile, pensavo di essere più veloce, ma ho poco feeling con le gomme, specie con quella posteriore: non ho grip. Ho provato anche la dura, perché in aprile avevo fatto un buon passo in avanti usandola in gara. Oggi però era più freddo, la dura non funzionava: speriamo che domani migliorino le condizioni e anche quelle del circuito, oggi scivoloso”.
Mat Oxley, bravissimo collega britannico, sempre molto tecnico nelle sue domande, chiede a Valentino di spiegare come è cambiata l’elettronica dall’introduzione della centralina unica nel 2016.
“Il cambiamento è stato grande con l’obiettivo di bilanciare le prestazioni tra le moto. Per noi in Yamaha è stato un grande problema, credo che la M1 sia la moto che ha perso più competitività con questa novità, con la nostra elettronica la moto era molto più equilibrata. E quando c’era un problema, gli ingegneri sapevano come intervenire, con la centralina unica no. La M1 è diventata più difficile da guidare”.
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