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Jack Miller ci crede. Sente di essere cresciuto tantissimo e di essere arrivato in un ambiente, il box del team ufficiale Ducati, dove ci sono tutte le carte in regola per vincere un mondiale. Lo ha raccontato in una intervista a Motogp.com, in cui ha spiegato di aver anche lavorato tanto per smussare il suo carattere e per tenere a freno una personalità decisamente vivace e tendente ad andare fuori dalle righe. Insomma, l’australiano mezzo matto, come lo chiamavano fino a qualche tempo fa nel paddock, ha deciso di mettere la testa a posto per agguantare un sogno che coltiva sin da bambino e sin da quando un certo Casey Stoner, australiano proprio come lui, regalò a Ducati il primo e unico titolo mondiale della MotoGP.
Miller lo ha detto chiaramente: “Sono disposto a tutto pur di vincere il mondiale”. E nel tutto c’è compreso anche il matrimonio di sua sorella, che aveva deciso di sposarsi durante la pausa estiva del mondiale proprio per permettere al fratello di essere presente. Ma lui ha scelto diversamente: “Mia sorella si sposa durante le vacanze estive. Mi piacerebbe tornare a casa ed essere lì – ha spiegato Miller - ma se viaggi dall'altra parte del mondo durante la stagione e devi stare in quarantena per due settimane, oltre al rischio c’è anche il non potersi allenare come si dovrebbe. Io sto cercando di lottare per il titolo mondiale, andarci non sarebbe saggio. È solo un altro esempio di come sacrifico tutto e mi concentro sul mio lavoro. Voglio davvero farcela”.