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L’anno scorso era rimasto nascosto, mettendo sempre punti nel sacco, per poi uscire definitivamente allo scoperto a Misano, quando ormai a tutti era diventato chiaro che Joan Mir era a tutti gli effetti il principale candidato al titolo di campione del mondo. E lui non ha deluso le aspettative, conquistando l’iride e dimostrando ancora una volta che i conti si fanno sempre e solo alla fine. Poi, in questo 2021, l’iridato ha dovuto fare i conti con una Suzuki che, a suo dire, non era ancora all’altezza delle altre moto, soprattutto a causa dell’assenza dell’ormai immancabile abbassatore. Ma adesso l’holeshot c’è, il pilota è stato accontentato, e lui, Joan Mir, ha fatto subito vedere di potersela giocare ancora. Nell’inferno del RedBull Ring, sotto la pioggia battente degli ultimi giri, ha conquistato un quarto posto che gli ha permesso di mantenersi a 47 lunghezze dal leader (meno dei punti in palio in due gare), insieme a Pecco Bagnaia. Tanto che le sue ultime dichiarazioni hanno il sapore dell’avvertimento proprio per il pilota francese che, sebbene sia ancora a distanza di sicurezza, potrebbe cominciare a sentire un po’ di fiato sul collo da parte del campione del mondo.
“Penso che le prossime tre gare saranno cruciali – ha spiegato Mir - ed è importante mantenere le nostre buone sensazioni. Nei prossimi tre gp entreremo in un campionato completamente nuovo e ora la pressione aumenterà ad ogni gara, ed è una pressione che è sempre difficile da gestire per un pilota. Adesso tutte le attenzioni, ma anche tutta la pressione, della Yamaha saranno su Fabio d'ora in poi. Si tratta di una situazione senza precedenti rispetto allo scorso anno. Io, però, ci credo sempre di più, affronterò il resto dei gran premi gara per gara cercando la vittoria e, magari, arriverà di più, anche se è difficile ripetersi".