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Nel nostro ultimo DopoGP abbiamo accennato a una certa delusione per KTM dei test in Qatar: la moto austriaca è rimasta in ombra, il collaudatore Pedrosa non ha fatto segnare tempi alla sua portata, la formazione ha sostituito Pol Espargaro con Danilo Petrucci e l’italiano non appare così a suo agio. Il discorso è ampio e il nostro Ing ci vuole tornare sopra.
“Ci si aspettava di più, questo è certo - dichiara Giulio - ma è sbagliato accendere già adesso segnali di allarme: è prematuro, come è prematuro parlare di gran successo per Yamaha o per Ducati. KTM non è andata benissimo nei test in Qatar, sono d’accordo, ma bisogna fare una analisi più approfondita”.
E’ apparsa strana la prestazione di Dani Pedrosa, partiamo da qui. Bernardelle suggerisce la possibilità che il collaudatore dovesse provare tante nuove soluzioni portate a Losail. Lo spagnolo -come probabilmente anche Binder e Oliveira che sono oggi i piloti di riferimento - doveva avere un programma molto fitto, con la necessità di deliberare tanti particolari magari anche poco visibili. E chissà se è riuscito a concludere il programma, con l’annullamento dell’ultima giornata di test a causa del vento.
“Per Petrucci sì, parlerei di delusione. Il suo approccio con la KTM - dice Bernardelle - è sembrato difficile. Lui sarà stato impegnato nella ricerca di un setting di base, che gli andasse bene, e probabilmente è ancora lontano dall’obiettivo e i quattro giorni di test non gli sono bastati. Su una pista, ricordiamolo, dove la KTM non è mai andata fortissimo”.
Il nostro Ing immagina che, con la giornata in più in programma venerdì scorso e poi di fatto annullata per il vento, probabilmente avremmo visto graduatorie leggermente diverse. KTM secondo lui potrebbe essere stata particolarmente penalizzata.
“Perché ha tre piloti giovani e con poca esperienza, e il più esperto è Petrucci che viene da fuori e deve ripartire da zero. Danilo che aveva trovato una bella intesa con la Ducati, ma che non è mai stato a parer mio un pilota impressionante. La giornata in più sarebbe servita a Petrucci e ancora di più a Oliveira e Binder per provare un time attack dopo tanto lavoro”.
Detto di KTM, c’è un tema parallelo che interessa e incuriosisce. Pol Espargaro, che della KTM è stato il pilota di punta per quattro stagioni (peraltro con sei podi ma nessuna vittoria), sulla Honda è sembrato a suo agio. Niente a che vedere con le difficoltà di un Lorenzo: Pol non figura tra i primissimi tempi dei test, ma è apparso subito convincente. Dunque il passaggio da KTM a Honda potrebbe essere poco traumatico?
“Sì, potrebbe essere questa la risposta. Però bisogna aggiungere che Pol è da anni tra i piloti più veloci, e come suo fratello Aleix sa guidare anche sopra i problemi. I due Espargaro sono sempre stati capaci di far segnare tempi ottimi anche senza essere del tutto a posto con la moto. L’opposto del Dovi, per dire”.
Saranno i primi due GP a fare maggiore chiarezza, come sempre del resto.