Cosa farà Maverick nel 2022? Secondo le informazioni raccolte da Moto.it correrà con la Casa di Noale. In attesa di una conferma o di una smentita, ecco perché MV12 potrebbe essere o no il pilota giusto per la RS-GP a fianco di Aleix Espargaro
28 giugno 2021
Assen - Ufficializzato l’addio a Yamaha alla fine del 2021, cosa farà Maverick Vinales nel 2022? Personalmente ho pochi dubbi, gli indizi raccolti nel paddock confermano l’indiscrezione di Mela Chercholes, collega spagnolo di AS: Vinales correrà con l’Aprilia nel 2022 a fianco di Aleix Espargaro, del quale, tra l’altro, è anche amico.
In attesa che l’indiscrezione venga confermato o smentita, è giusto chiedersi: Vinales può essere il pilota giusto per la Casa di Noale? Sì secondo il 62%, no per il 38% degli appassionati che hanno risposto a un sondaggio fatto sui social. Insomma, la maggioranza ritiene che Maverick sia la scelta giusta. Ecco pro e contro di un accordo che certificherebbe, se ancora ce ne fosse bisogno, la grande voglia di Aprilia di fare molto bene in MotoGP.
Perché sì
- E’ un pilota velocissimo. Su questo, credo, nessuno abbia niente da obiettare: la velocità di Vinales non è in discussione;
- Poca pressione. E’ chiaro che nessuno gli chiederà di vincere subito, questo lo metterebbe in una condizione psicologica favorevole, com’era ai tempi della Suzuki da debuttante in MotoGP. Mentalmente sereno, può sfruttare al meglio il suo grande talento;
- Ambiente familiare. In Yamaha, Vinales ha faticato tantissimo a entrare in sintonia con la parte europea della squadra, con gli uomini dentro al box, sentendosi poco amato e coccolato. L’ultima decisione tutta Yamaha - di cambiare capo tecnico, lo ha infastidito ulteriormente e ha contribuito ad accelerare i tempi della rottura. In Aprilia, ne sono certo, troverebbe una squadra disposta a fare qualsiasi cosa per assecondarlo;
- Avantreno solido. Come spiega sempre il nostro ingegnere Giulio Bernardelle, l’Aprilia ha un grandissimo avantreno. Con la Yamaha, MV fatica moltissimo nei sorpassi, come se gli mancasse fiducia per forzare la staccata: la RSGP potrebbe andare incontro alle sue caratteristiche;
- Adattamento nei cambiamenti. Fino adesso, ha dimostrato di sapersi adattare velocemente ai cambi moto nelle varie categorie. Lo ha fatto anche passando dalla Suzuki alla Yamaha, moto indubbiamente simili nelle caratteristiche, ma comunque con alcune differenze. Passare da un 4 in linea a un 4 a V è probabilmente più complicato, ma MV ha le qualità per farcela.
Perché no
- Aprilia ha bisogno di stabilità. Per crescere, la Casa di Noale ha bisogno di certezze, di stabilità nel rendimento dei suoi piloti. Regolarità che, fino adesso, MV non ha sicuramente mostrato, con una alternanza di risultati difficili da giustificare. Per l’Aprilia, sarebbe un grosso limite in fase di crescita;
- Non è un collaudatore. Per quanto si è visto fino a oggi, MV non ha mostrato grandi doti nello sviluppare una moto, prendendo spesso una strada, per poi cambiarla alla prima difficoltà, con giudizi molto differenti a distanza di settimane sullo stesso componente, per esempio un telaio;
- Nessuna esperienza con un V4. Come detto nei “sì”, Vinales sembra avere la capacità di adattarsi velocemente, ma è vero che non ha nessuna esperienza con un V4 e abbiamo visto quanto sia complicato passare da una configurazione all’altra. E Aprilia, se prende uno come Vinales, non può aspettare a lungo che arrivino i risultati;
- Ingaggio. Vinales guadagna, secondo Manuel Pecino, 8 milioni di euro a stagione, ingaggio che Aprilia non può minimamente avvicinare. Diciamo che facendo due conti molto a spanne, si potrebbe arrivare al massimo a 2 milioni di euro, con eventualmente una cospicua aggiunta di premi in base ai risultati. MV è disposto ad accettare un ridimensionamento così importante? Io penso di sì, ma è chiaro che rimane un aspetto non secondario della trattativa.