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Ai test di Misano della MotoGP l’aerodinamica l’ha fatta da padrona. Da un lato perché appendici e forme insolite si notano molto di più di altri cambiamenti, ma dall’altro perché, con le potenze che sviluppano oggi i prototipi da gran premio, “domare l’aria” è la missione di tutte le case costruttrici per poter ancorare le moto a terra senza farle perdere in agilità. Chiaramente, però, la due giorni di lavoro al Marco Simoncelli World Circuit ha fatto assistere anche a tante altre novità, con quasi tutti i team che hanno provato anche i materiali per il 2022.
A saltare subito all’occhio sono stati due dettagli: l’ala anteriore più sottile e il cupolino leggermente più piccolo. In casa Aprilia, però, si è lavorato molto anche sull’elettronica, con l’obiettivo di perseguire una maggiore agilità della moto soprattutto in uscita di curva, e sul motore, con gli ingegneri di Noale che hanno liberato un po’ di potenza in più. Una scelta, questa, che fino ad oggi non era stata operata in gara per garantire la massima affidabilità della RS-GP. Soddisfatti, comunque, i piloti, cn Aleix Espargarò che ha anche ottenuto il miglior tempo e si è detto certo che “l’anno prossimo l’Aprilia sarà una moto ancora migliore”. Ne è convinto anche Maverick Vinales che, dopo aver corso sia ad Aragon che a Misano copiando, di fatto, la moto del suo compagno di squadra, durante i test ha potuto adattare i settaggi al suo stile di guida. Al lavoro di sviluppo, invece, ci ha pensato principalmente Savadori, cha ha riferito di una RS-GP con l’anteriore ancora granitico, ma “meno pesante tra le curve”.
Pinne diverse nella forma e, nel caso della carena provata da Miller anche raddoppiate (due per lato) e presa d’aria più in basso e più larga. In casa Ducati, come sempre, i test hanno svelato sorprese e l’impressione è che Dall’Igna e gli ingegneri di Borgo Panigale potrebbero presentarsi al via della stagione 2022 con una Desmosedici del tutto nuova nelle forme. Anche in questo caso, come hanno spiegato i due piloti del team ufficiale, il materiale provato ha dato ottimi risultati in termini di feeling, con Pecco Bagnaia che si è detto “molto fiducioso per il 2022”. Parole che fanno il paio con quelle del compagno di squadra, Jack Miller, che ieri in pista s’è intrattenuto a lungo davanti al box della Honda per “sbirciare” il lavoro degli avversari. Soddisfatto, almeno nelle dichiarazioni, anche Johann Zarco che poi è subito volato in Francia per sottoporsi all’intervento chirurgico che gli permetterà di risolvere i problemi al braccio dovuti alla sindrome compartimentale. “Ho avuto impressioni molto positive, siamo contenti” – ha affermato il francese.
La casa dell’Ala Dorata è probabilmente quella che a Misano ha provato di più in termini di materiali. Nuovo il cupolino, nuovo l’airbox visto sulla RC213V portata in pista da Bradl prima e da Marquez poi, ma nuovi, secondo quanto è dato sapere, anche il telaio. Takaaki Nakagami è stato il pilota che è riuscito a fare il lavoro migliore, almeno in termini di cronometro, anche se l’obiettivo di Honda per i test di Misano non è stato certo il miglior tempo. Tutti i piloti, in passato, hanno lamentato problemi di grip al posteriore e una moto un po’ troppo nervosa e verosimilmente è su questi aspetti che si è concentrata l’attenzione di tutti. “Come dicono tutti nei test, sono contento del lavoro svolto – ha scherzato Marc Marquez - Abbiamo potuto lavorare bene per il 2022. Abbiamo potuto provare la nuova moto, il concetto generale è buono: sono felice e ora concentriamoci su Austin”. Anche il suo compagno di squadra, Pol Espargarò, si è detto molto soddisfatto dopo la due giorni di Misano: “La nuova moto – ha spiegato Espargarò - ha lati positivi e negativi ma stiamo cercando di valorizzare le cose buone. Non è ancora facile, è completamente diversa. Dobbiamo continuare a lavorare ma le sensazioni sono buone e sono in grado di andare forte con una moto completamente nuova e questo è già positivo”.
Carene di diverso tipo, prese d’aria vistose e ali ovunque anche per KTM, che ha sfruttato i test di Misano anche per consentire a Remy Gardner e Raul Fernande di cominciare a prendere confidenza con la MotoGP. In particolare, in una foto che circola soprattutto sui social, ha colpito una presa d’aria sul lato di una delle carene provate da Oliveira, ma potrebbe trattarsi di una immagine ritoccata al computer. Anche perché in tutte le altre foto, le feritoie sulla carena delle KTM sono sembrate di forma e dimensioni decisamente diverse. I materiali provati, comunque, hanno lasciato soddisfatti i piloti, con Bindel e Oliveira che si sono detti più che fiduciosi per la prossima stagione, mentre Danilo Petrucci e Iker Lecuona sono stati più freddi. In particolare Lecuona si è risentito per aver potuto lavorare un giorno solo: “E’ una situazione che mi fa molto arrabbiare, perché non la capisco. Posso solo accettarla”. Il riferimento è stato al fatto che la moto del Team Tech3, nel secondo giorno di test, è stata portata in pista, appunto, dai due futuri debuttanti. Inutile dire che per Gardner e Fernandez è stata una giornata indimenticabile: “La potenza è incredibile – ha deto Fernandez - se pensi che la Moto2 è già una moto con una buona potenza, provi la MotoGP e dici 'wow, questa moto è uno scherzo'. Ieri parlavo con Dani Pedrosa, mi ha dato alcuni consigli e lo hanno fatto anche Brad e Miguel, che hanno già molta esperienza con questa moto. Sono riuscito a migliorare molto alla fine della giornata". “È stato incredibile, davvero – gli ha fatto eco Remy Gardner - Ovviamente già mi aspettavo quella potenza e quella frenata, ma finché non la provi non capisci. Ho messo le marce come se non ci fosse un domani, è pazzesco quanto sia veloce, è stata una giornata divertente".
Se per tutti gli altri l’attenzione sembra essersi concentrata su appendici aerodinamiche e nuova elettronica, in Suzuki l’argomento principale è stato il nuovo motore. Da tempo sia Alex Rins che Joan Mir lamentano che le loro moto riescono ad essere molto meno veloci di quelle degli avversari e gli ingegneri della Suzuki hanno lavorato ad un motore che consentisse di colmare questo gap. Provato anche il nuovo telaio, con buonissime indicazioni raccolte, tanto che c’è chi ipotizza la possibilità che in casa Suzuki si decida di farlo debuttare nel mondiale già da questo finale di stagione, come ha confermato anche Alex Rins: “Alcune delle cose provate potremo giù utilizzarle – ha spiegato – Per altre parti bisognerà lavorare meglio. Già ad Austin, comunque, porteremo qualcosa. Quanto al nuovo motore, tutti quello che posso dire è che ha più potenza. Sono contento perché eravamo terzi a Jerez e qui invece siamo stati veloci nonostante non abbiamo provato il nuovo motore con la gomma posteriore morbida, scegliendo di restare concentrati sul passo gara e sull'usura delle gomme". Feedback positivi anche per il campione del mondo in carica, Joan Mir: “Sono contento di come sono andati questi test – ha detto Mir - Vedo che ci sono cose che siamo stati in grado di migliorare. Il motore potrebbe essere un po' meglio l'anno prossimo, ha più potenza, questo ci aiuterà, è qualcosa di cui abbiamo bisogno. Oggi abbiamo lavorato con un nuovo telaio, sono stato abbastanza veloce. Ora bisognerà mettere tutto insieme e vedere come va, ma sono molto soddisfatto del lavoro fatto a Misano”.
Non avevamo molte cose da provare, ma sono riuscito a migliorare rispetto al fine settimana di gara e sono contento” – lo ha detto Valentino Rossi che, poi, ha aggiunto: “Mi sono goduto questo test. Di solito non li amo, perché si lavora molto, ma questo è stato speciale perchè so che non mi ricapiterà più così spesso di guidare una MotoGP”. Anche Andrea Dovizioso, più che sui nuovi materiali, si è concentrato su settaggi e regolazioni visto che ha avuto modo di salire sulla M1 del Team Petronas solo in occasione del GP di San Marino. Stessa coa per Franco Morbidelli, che ha lavorato – condizioni fisiche permettendo – sul feeling con una moto che per lui è del tutto nuova. Sviluppo affidato al collaudatore, quindi, e a Fabio Quartararo che, però, è stato decisamente freddo nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa subito dopo i test: “Il nuovo prototipo che ho guidato ieri e stamattina è sicuramente diverso – ha detto il francese riferendosi alla moto 2022 - ma per certi aspetti è ancora troppo simile alla moto attuale. Il motore sembra ancora non avere quella potenza in più che avrei voluto in questo momento , mentre il telaio è ancora in fase di sviluppo e c'è ancora tanto lavoro da fare, i test di Jerez saranno importanti”