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In pochi lo considerano tra i favoriti, ma Pecco Bagnaia non se ne fa un cruccio.
“E’ normale che sia così, nelle ultime gare del 2020 sono andato male, ho finito pochi GP… E’ giusto che io non venga considerato come uno di quelli che possono vincere, io stesso credo di più in Mir, Miller e altri piloti. Ma ne riparleremo dopo la prima gara…”.
Hai finito il programma di lavoro?
“Sì, lo abbiamo portato a termine ieri. Oggi le condizioni non sono il massimo, ci sono 38 °C, 7 °C più di ieri, e c’è un forte vento caldo. Vediamo se miglioreranno, ma sono tranquillo, abbiamo già fatto tutto quello che dovevamo fare”.
Come sono andati i test?
“Abbiamo fatto un gran lavoro, abbiamo provato due assetti differenti, abbiamo scelto quello che dà più stabilità alla moto e con questo ho fatto il “time attack” e la simulazione gara. Arriviamo pronti al primo GP, con la situazione sotto controllo: l’obiettivo è arrivare nei primi cinque”.
Primi cinque? I test dicono qualcosa di meglio per te…
“Meglio mantenere un profilo basso, a fine 2020 ho faticato tanto. E’ vero che il mio passo è stato buono, ma non voglio sbilanciarmi più di tanto”.
Miller si è detto molto soddisfatto dei progressi fatti in curva.
“La grande differenza tra me e Jack nel 2020 era la velocità in curva. Adesso siamo molto più vicini, i nostri stili sono molto simili: è importante per migliorare insieme la moto”.
Ma è lui il numero uno del box?
“Mi sento allo stesso livello di Jack: sicuramente, lui per i risultati che ha ottenuto nel 2020 ha più pressione di me, ma in Ducati ci trattano allo stesso modo”.
Come va con il riscaldamento della gomma anteriore?
“Ho lavorato tanto durante l’inverno, anche se con moto differenti, per riuscire a portare meglio in temperatura la gomma davanti. Ieri, all’ora della gara (le 18 in Italia, le 20 in Qatar), ho fatto un po’ di giri consecutivi, ottenendo il mio miglior tempo proprio nei primi passaggi. E’ un buon segno, credo di essere più competitivo sotto questo aspetto”.
Come ti senti rispetto al 2020?
“Meglio, più a mio agio con la moto. La DesmosediciGP è molto simile a quella dell’anno scorso, ma riesco a essere efficace con maggiore facilità, ho adattato meglio il mio stile di guida”.
Che vantaggi dà la nuova carenatura?
"In rettilineo non fa una grande differenza, ma aiuta in ingresso curva, la moto è più facile da inserire. E’ un bel vantaggio. Bisognerà verificare se sarà così anche in tracciati con curve più lente. In generale la moto mi sembra meglio bilanciata”.
Hai fatto il vaccino?
“La Dorna ci ha dato questa fantastica opportunità e l’ho sfruttata subito, facendo oggi il vaccino (poi verrà fatto il secondo richiamo, NDA). Siamo fortunati, in Italia ci avremmo messo molto più tempo (come ha ragione, purtroppo! NDA): sono davvero contento e felice”.
Nel 2020, Mir ha sorpreso tutti; ci può essere un’altra sorpresa simile in questa stagione?
“E’ difficile da dire, proprio perché le sorprese non le puoi prevedere. Io spero di riuscire a essere competitivo per tutto il 2021: è importante riuscirci quando sei in un team ufficiale”.
La Ducati è la moto da battere?
“Per i primi GP metto Ducati, Yamaha e Suzuki sullo stesso piano, ma è difficile dire chi è più veloce. In tanti vanno forte, anche Aleix Espargaro con l’Aprilia o Pol Espargaro con la Honda. Ducati ha un bel vantaggio in rettilineo, la velocità massima aiuta: sicuramente in Qatar siamo messi bene. Diciamo che non siamo i favoriti, ma la vittoria è alla nostra portata”.