Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Quella fatta ieri da Guido Meda (Sky) a Valentino Rossi è stata una lunga e interessante intervista. Quasi una chiacchierata dove il nove volte campione del mondo si è raccontato in veste di pilota e a tratti ha gettato lo sguardo verso un orizzonte più lontano... quando avrà appeso il casco al chiodo. Ovviamente non si poteva prescindere da un commento sull'addio di Conte all'Inter. "E' stata una notizia devastante, non me l'aspettavo, il girone di ritorno è stato bellissimo, funzionava tutto... Il calcio ha dinamiche diverse dalla MotoGP. Adesso spero che l'Inter possa prendere un buon allenatore"
Ma il calcio è stato il "saluto" di un'intervista ovviamente tutta sulla MotoGP, che è iniziata partendo del Mugello e delle emozioni che il pubblico (quest'anno assente) sa regalare ai piloti. "Difficile vivere il Mugello così, senza la gente che fa casino - ha detto Valentino - , però le sensazioni quando sei in pista restano comunque impagabili. Senza gente questa è la gara che perde di più, perché qui vedi e senti i tifosi quando sei in pista".
Dalle parole di Rossi emergono l'amore per il circuito toscano e quanto sia magico e unico nel suo genere: "Questa è una pista vecchia scuola, segue le colline toscane e non è disegnata al computer. Ti sembra di andare su e giù in una montagna. Si riesce ad andare forte, poi la sequenza Casanova-Savelli-Arrabbiata 1 e 2 secondo me è la più bella del Motomondiale, ti dà quella sensazione strana, senti proprio i giri della moto. Qui godi in pista, le curve si alternano sempre a destra e a sinistra, un ritmo che ti ipnotizza, sembra di essere in mare".Anche se dopo poche gare, è inevitabile fare un bilancio di inizio stagione e capire cosa c'è che non va. "Le gomme adesso sono più morbide - spiega Valentino -, bisogna andare veloce subito dall'inizio, invece nella mia carriera io sono sempre andato meglio con le gomme dure. Io a prescindere mi diverto ancora a correre, altrimenti sarei già a casa".
Valentino anni fa ha creato la VR46 Academy e ha aiutato a crescere diversi talenti. Talenti che ora si trova come avversari in griglia."Questa cosa ci è un po' sfuggita di mano. Loro sono stati bravi, io ho corso più di quello che potevo immaginare, e alla fine ci siamo ritrovati rivali in MotoGP. E' più difficile correre contro di loro, è diverso. Ognuno ha il suo carattere, Pecco ad esempio è molto diverso da Franco. Comunque ci vogliamo tanto bene, se io sono qua è anche per merito loro e viceversa: noi ci divertiamo quando ci alleniamo insieme, quando giriamo in moto cerchiamo di farlo insieme per non stancarci, lavorare insieme è figo!".
Parlando invece del team VR46 non scioglie il nodo Yamaha-Ducati: "Non abbiamo una scelta definitiva. A me piacerebbe molto correre con la Yamaha, ma alla Ducati piace tanto il progetto dell'Academy VR46: Bagnaia e Marini corrono già con la Ducati. E poi probabilmente la Petronas vuole tenere la Yamaha. Noi possiamo comunque fare un buon team sia con Ducati sia con Yamaha". Sul suo ruolo all'interno del team mette invece le cose in chiaro: "Darò il mio supporto al team, ma a me piace fare il pilota, vorrei continuare magari guidando le macchine. In realtà a me non mi piace lavorare, quindi non contate su di me, perché mi sa che ci sarà da lavorare con il team VR46... "
Anche sul suo futuro è vago: "Prenderò una decisione durante la pausa estiva, dovrò parlare anche con Petronas e Yamaha, tutto dipenderà comunque dai risultati. Se riuscirò a fare dei risultati migliori da qui alla pausa estiva, sarà più facile per me continuare a correre. Se poi dovessi scegliere di continuare comunque, potrei trovare lo stesso un posto, però non è quello che voglio".
Chissà che proprio al Mugello non arrivi il risultato che Rossi aspetta.