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C'è un dato abbastanza impressionante che riguarda Pecco Bagnaia e la sua bravura. Ha vinto la prima gara in MotoGP ad Aragon a settembre 2021. Da allora ci sono stati 18 GP e il pilota Ducati ne ha vinti 8, cioè quasi il 50%!
Otto gran premi vinti su 18 è una media incredibile, 44% di vittorie, una percentuale che si avvicina a quella del periodo d'oro di Valentino Rossi tra il 2001 e il 2005. Il pilota di Tavullia nel periodo a cavallo tra Honda e Yamaha riuscì addirittura a tenere una media superiore al 50%. Il 44% di vittorie è anche la media tenuta da Marquez tra il 2013 e il 2019.
Questo record di Bagnaia deve farci riflettere sul valore del pilota piemontese. Quest'anno è stato criticato, anche da noi, per un inizio stentato e poi, quando ha iniziato a vincere è stato criticato perché ha fatto o-tutto-o-niente: nelle ultime sette gare infatti quattro vittorie e tre zeri.
A dire la verità per far di Bagnaia un campione del mondo c'è bisogno solo dei piazzamenti che è ciò che è mancato in queste 18 gare: a parte le 8 vittorie ci sono ben cinque zeri e un quindicesimo posto mentre c'è un solo piazzamento sul podio: il terzo posto in Texas l'anno scorso.
Insomma se consideriamo il campionato personale di Bagnaia da Aragon 2021 a Silverstone 2022 il pilota Ducati ha raccolto 8 vittorie, un podio e cinque zeri per un totale di 247 punti. Sono pochi per vincere un mondiale: in epoca MotoGP (escluso il campionato breve 2020) il mondiale vinto con meno punti è quello 2006 di Hayden (252), seguito da quello dell'anno scorso di Quartararo (278).
Che a Bagnaia manchino solo i piazzamenti emerge anche da un altro confronto: l'anno scorso ha vinto 4 gare ma nella prima parte era stato abbastanza costante e in 18 gare nel 2021 ha fatto 252 punti, più dei 247 ottenuti nelle 18 a cavallo tra l'anno scorso e quest'anno e con 8 vittorie.
Ma questi numeri devono far ben sperare Bagnaia e i suoi tifosi perché vincere è più difficile che fare i piazzamenti. Se non ci credete provate a domandare a un pilota francese che si chiama Johann Zarco, autore di tanti podi ma incapace di vincere in MotoGP dall'anno del suo esordio, 2017.
In fondo l'ha detto anche lui stesso che deve riuscire ad accontentarsi: quando non può vincere va bene anche un podio o un piazzamento. Se lo farà i timori di Quartararo saranno confermati.