MotoGP 2022. Alex Marquez: “Il 2021 è stato mentalmente difficile”

Giovanni Zamagni
Alex, però, è convinto che il peggio sia passato: “Honda ha lavorato tanto, in tre piste differenti la nuova moto si è comportata bene. Ho fatto dei cambiamenti dentro al box: devo essere più costante, l’obiettivo è stare nei primi otto. Io e Marc sempre positivi grazie alla mamma”
10 febbraio 2022

Il giorno dopo la presentazione ufficiale del team LCR e alla viglia del primo giorno di test in Malesia, Alex Marquez ha concesso a Moto.it una video intervista esclusiva. Eccola.

Alex, prima di parlare di te e della stagione, partiamo dall’Indonesia: come si lavora in una nuova pista, mai vista prima.

“Bisogna improvvisare un po’. Solitamente, quando cominci a provare, dopo due uscite inizi a lavorare sulla moto, mentre in un circuito nuovo ci vorranno 4-5 uscite per capire qualcosa. E’ difficile per il pilota, ma lo è anche per l’elettronica: si inizia con una mappatura “standard”, poi si comincia ad adattare la messa a punto alla pista. Abbiamo qualche dato della SBK, che però non serve tanto. Ho fatto il giro di pista a piedi: il circuito sembra molto bello”.

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2020/2021: il primo anno è stato migliore del secondo. Perché?

“Nel 2020 ero un debuttante, ma è stata una stagione piuttosto strana. Tanti piloti hanno vinto un GP, si è fatto male Marc (Marquez, NDA), è mancato un riferimento per tutti. Nel 2021, le altre Case hanno fatto un bel passo in avanti, mentre noi abbiamo faticato. Poi, nella seconda parte, è andato tutto un po’ meglio: la Honda ha lavorato duro, ha fatto uno sforzo molto grande e possiamo essere contenti per questo. Mi è mancata la velocità: credo però che il 2022 possa essere l’anno della svolta”

Foto: Motogp.com

 

Mentalmente è stato difficile nel 2021?

“Sì, ti aspetti di essere competitivo, invece fatichi: è dura. Abbiamo imparato tanto: quando sei in difficoltà con la moto, il pilota deve dare un po’ di più. E’ nelle difficoltà che si cresce”.

Qual è il tuo giudizio sulla nuova moto?

“Sono contento, ma è presto, non voglio fare proclami prima del dovuto. In tre piste, Misano, Jerez e Sepang, si è comportata bene, ma dobbiamo ancora scoprire tanto di questa moto, che è all’opposta della precedente. Per il momento, con una messa a punto standard, funziona bene”.

Hai cambiato qualcosa tu e dentro al box?

“Personalmente non ho cambiato niente: ho più esperienza, mi sento più forte e maturo. Per quanto riguarda il box, il mio elettronico, David Garcia è diventato il mio capo tecnico come lo era al tempo della Moto2, è arrivato l’elettronico della Moto2: abbiamo tutto per fare bene”.

Obiettivo?

“L’anno scorso sono stato troppo irregolare, il primo obiettivo è essere costante. Bisogna stare nei primi otto”.

E’ un bene o un male che nessuno parli di Alex Marquez?

“Per me è un bene, posso lavorare nell’ombra, come piace a me”.

Tu e Marc siete sempre positivi; da chi avete presa questa positività, dalla mamma o dal papà?

“Più dalla mamma”.

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