Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Andrea Bergami, ingegnere di pista Brembo, è l’ospite della 72esima puntata di #atuttogas. Con Andrea iniziamo a spiegare l’evoluzione dei freni negli ultimi dieci anni in Moto3, Moto2 e MotoGP.
“L’evoluzione delle moto ha portato a una naturale evoluzione anche degli impianti frenanti. In Moto3 i dischi sono da 218 mm con pinze a soli due pistoni da 32 mm, mentre nelle altre categorie le pinze sono a quattro pistoni. Nel 2021 abbiamo introdotto una nuova pinza, con maggiore capacità refrigerante. Contemporaneamente bisogna togliere peso, non è facile: sono stati asciugati circa 100 grammi per pinza”.
Moto2: “C’è stato un grande cambiamento tecnico con il passaggio dal motore Honda a quello Triumph: la fase di frenata è molto differente. Con la Moto2 Honda si prediligeva uno slittamento del posteriore per l’inserimento in curva, con la Moto2 Triumph l’inserimento avviene con ancora i freni “in mano”, quindi più simile a una MotoGP o a una SBK. La frase di frenata è diventata più importante e Brembo ha dovuto adattarsi con nuovi prodotti, come l’alettatura per ridurre il calore: dal GP in Austria ci sarà una nuova pinza specifica per questa categoria. Misure dei dischi: 290 mm per i circuiti a basso impegno frenante; 305 mm, la soluzione più usata; 314 mm per i piloti più esigenti e per le piste più impegnative, come Austria, Giappone e Thailandia”.
MotoGP: “Il carbonio porta a una frenata completamente differente, con i dischi che hanno una finestra di utilizzo che va da 300 a 850 °C. Sotto i 300 °C la moto non frena, mentre con l’aumento della temperatura cresce il coefficiente di attrito e bisogna essere bravi a gestirlo. La MotoGP sta diventando sempre più impegnativa: negli ultimi 4 anni c’è stato un incremento del 10% per ogni stagione dell’energia frenante. Abbiamo adattato i freni, introducendo i dischi alettati da 340 mm e nel 2022 abbiamo anche aumentato il diametro del disco fino a 355 mm, misura che per il momento è stata solo utilizzata nei test”
L’ingegnere della Brembo spiega cosa accade ai freni quando si sta in scia, perché a volte si va a lunghi per gli effetti della aerodinamica (“Noi consigliamo di portarsi fuori dalla scia”). Andrea ci parla anche dell’uso e dell’importanza del freno posteriore: “Non serve solo per rallentamento della moto, viene utilizzato più come un controllo di trazione regolabile dal pilota. Viene usato molto, per esempio, dai piloti Ducati e da quelli Aprilia”.
Poi la classifica degli “staccatori”. E quanto dura il materiale in carbonio? E in futuro cosa vedremo? E quanto incidono gli “abbassatori”? Tutte le risposte nell’episodio completo, numero 72, di #atuttogas, il podcast di Moto.it: si potrà ascoltare da domenica prossima, 26 giugno, su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast.