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Su Dazn spagnolo è andata in onda un’altra puntata di The Dazn Box in cui è stato ospite Arón Canet, pilota di Moto2, che ha parlato con Ernest Riveras aprendosi molto, parlando dei suoi disturbi alimentari e anche dell’intenzione di ritirarsi dopo il primo anno in Moto2.
Canet ha raccontato di aver avuto problemi con il cibo durante il suo periodo in Moto3: “Sono stato davvero male. Ora mi peso una volta alla settimana e sto fisicamente bene. Sto ottenendo risultati e più o meno stiamo andando molto bene. Prima mi pesavo 15-20 volte al giorno, bulimia, non riuscivo a dormire, vertigini, svenimenti, ero bianco... Nella mia cerchia nessuno mi sopportava. Ricordo di aver litigato in squadra per sciocchezze di non aver mangiato”.
“A fine stagione del primo anno in Moto2 – ha detto Canet - non ero andato bene e pensavo di non aver dato il massimo. Non mi vedevo bene ed è allora che ho parlato con Alcarria (l’assistente), e lui mi ha detto: 'Vediamo, se non ti senti bene, Arón, ce ne andiamo e basta, lo faremo da un’altra parte.' Ma poi la mia mente si è rilassata, ho trovato il mio preparatore atletico, Miguel Maeso, e abbiamo iniziato a lavorare sodo. L'allenamento mi toglie molte cose dalla testa, mi diverto molto, mi rilasso molto e vivo giorno per giorno”.
Sul futuro Canet ha parlato della possibilità di condividere un box MotoGP con l'attuale campione del mondo, Fabio Quartararo, con il quale ha un bel rapporto: “Dove devo firmare? Ho un buon rapporto con Quartararo”.
Canet ha parlato con Riveras anche del suo attuale team manager, Sito Pons: “È difficile lavorare con persone così brave, che sono state campioni del mondo, perché cercano di instillare molte cose in te e, alla fine, è difficile andare d'accordo con il tuo capo. Sito è una persona con cui ho avuto sei stagioni e dalla quale devo imparare molto. Devo conoscerlo, ma le cose stanno così: ogni consiglio che un due volte iridato può darti è ben accetto”.
Altra figura fondamentale per il valenciano è il suo assistente, José Luis Alcarria: “È sempre stato il braccio destro di mio padre quando ero piccolo. Per me è padre, madre, fidanzato, fidanzata, amante, maschio e femmina, figlio, perché tante volte devo essere il padre, il fratello maggiore e il fratellino. Siamo tante cose, ci completiamo molto bene. È una relazione padre-figlio, ma molto più libera e molto più amichevole".
Canet racconta anche quanto sia stato essenziale nella sua vita suo nonno Alfonso: “Era una delle persone più importanti della mia vita, una delle persone che amavo di più. Morì di cancro al pancreas e fu molto pesante. Piangendo, mi ha detto una cosa molto importante: 'Guarda, Arón, due consigli: tra un mese vado nell'altro quartiere. Non fare come ho fatto io, che su dieci ho speso uno e ho risparmiato nove. Spendi quattro ma almeno ti diverti'”.