Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Non si placano le polemiche più o meno pretestuose sulla gara di Johann Zarco in Thailandia, anche sulle nostre pagine si discute se il francese potesse passare facilmente Bagnaia e, nel caso, perché non lo abbia fatto. Così può essere utile ascoltare un protagonista. Gigi Dall'Igna, general manager di Ducati Corse, ha detto la sua sul suo profilo personale Linkedin. Con queste precise parole.
"E’ stata una soddisfazione enorme. I risultati di oggi equivalgono a una vittoria assoluta, e questo non significa solo la solita banalità. Questa è stata una gara davvero dura, resa ancora più complicata dalle condizioni meteo che hanno messo una pressione incredibile su una gara, la cui importanza per il campionato era già una certezza data. Un ottimo lavoro unito ad un grande spirito di squadra ha permesso ai nostri piloti di dare quel 'qualcosa' in più che oggi ha fatto la differenza. Jack ha messo in gioco tutto il suo cuore, così come il suo grande talento, sfruttando al meglio le condizioni di bagnato, segnando una super gara che, dopo il successo in Giappone, lo riporta meritatamente in prima linea nel finale di stagione. Pecco, in maniera semplicemente magistrale, ha gestito una sfida che poteva rivelarsi decisiva nella posta in gioco del campionato del mondo: un test psicologicamente delicato dopo il suo errore in Giappone. Essendo il vero campione che è, è riuscito a tenere tutto sotto controllo e, allo stesso tempo, a correre estremamente veloce, come mai prima d'ora in condizioni così impegnative, contro avversari che hanno continuato a sfidarlo in ogni giro di una gara interminabile. Assolutamente formidabile. Questo ci dà una grande carica motivazionale e mentale: ne avevamo bisogno, e ne avevamo bisogno ora" .
Ma Zarco? Gigi ci arriva come è giusto in seconda battuta:
"Poi sono contento per tutti i piloti Ducati, a partire dalla prima splendida pole position di Bezzecchi, per finire con un inesauribile Zarco, protagonista di un finale di gara degno di un podio. A Johann va un ringraziamento speciale per non aver tentato di sorpassare Pecco nelle fasi finali della gara: un tentativo che sarebbe stato particolarmente rischioso, date le condizioni della pista, rinunciando così a un posto sul podio che avrebbe potuto facilmente essere alla sua portata. Era un'occasione da non perdere, e così l'abbiamo colta: ora l'esito del Mondiale dipenderà, soprattutto, da noi. Dovremo continuare a lavorare come abbiamo fatto finora, cercando di trovare la velocità necessaria per vincere le restanti tre gare. Il sogno continua... Forza Ducati!”
Certo, nei panni di Dall’Igna anche chi non ama il gioco di squadra avrebbe detto più o meno le stesse cose. Ma c’è un aspetto sul quale possiamo essere tutti d’accordo: Ducati non si nasconde, Ducati non mistifica e questo è molto apprezzabile. Con lo stesso spirito con il quale innova la tecnologia delle MotoGP, non esita a mettere pubblicamente in pista i contorni del suo gioco di squadra. Vuole fortemente quel titolo piloti che manca dal 2007, dice ai suoi piloti “se vi state giocando una vittoria siete completamente liberi. Ma non rischiate di buttar giù Bagnaia per un piazzamento, anche da podio”.
Può piacere oppure no, naturalmente, ma fino a qui si viaggia perfettamente nelle regole del gioco.