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Il capo, Razlan Razali lo ha detto chiaramente: “Darryn Binder in MotoGP è un rischio per noi, ma soprattutto per lui”. Lui, Darryn Binder, conferma.
“Lo è, è sicuramente un rischio, ma non ho mai pensato nemmeno per un momento di rifiutare questa offerta”.
Al primo giorno di scuola, Binder appare sereno, conscio della difficoltà, ma anche confidente di potercela fare: in questo momento, come è ovvio che sia, la felicità assorbe qualsiasi altro sentimento o preoccupazione
“E’ un sogno che si avvera, anche se le sensazioni sono un po’ contrastanti: ci sono state tante critiche, ma sono molto felice di essere qui. In Sud Africa ho pensato solamente a stare con i miei amici e i miei familiari e ad allenarmi. Affronto questa stagione come tutte le precedenti, cercando semplicemente di fare il mio lavoro e fare del mio meglio. Ho fatto degli errori, come hanno fatto tutti, ma non devo convincere nessuno di poter stare in MotoGP: so che è difficile, ma devo pensare a crescere passo dopo passo”.
Ti sei mai chiesto, “perché proprio io in MotoGP”?
No, non me lo sono chiesto, questa forse è una domanda che va fatta ai manager. Il percorso originario era differente, dopo la Moto3 avrei dovuto passare in Moto2, ma nel 2021 è cambiato tutto all’interno del team. Poi loro mi hanno dato questa possibilità, hanno visto in me del potenziale: cercherò di fare il meglio possibile.
Ti sei allenato molto in questi mesi?
Sì, ho anche cambiato la preparazione rispetto agli anni precedenti, l’obiettivo è essere pronto per la maggior potenza e il peso della MotoGP.
Solitamente, il primo avversario è il compagno di squadra, ma forse per te sarà differente…
Assolutamente, il mio primo avversario è mio fratello Brad! Siamo cresciuti insieme, abbiamo già corso insieme nel 2016, quando lui vinse il mondiale e io ero all’inizio con la Mahindra. Adesso è tutto differente, essere insieme in MotoGP è qualcosa di incredibile.
Chiederai più consigli a lui o a Dovizioso?
Con Brad abbiamo parlato tanto di MotoGP in questi mesi, ma chiederò più consigli a Dovizioso, perché mio fratello guida una moto completamente differente. Sono fortunato avere Andrea nel mio box, ha tanta esperienza ed è molto disponibile.