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Finalmente si è reso conto di essere campione del mondo. Campione del mondo della MotoGP: il massimo per un appassionato di moto. “Ho realizzato quello che ho fatto in questi mesi, più che a Misano quando ho conquistato il titolo. Tutto questo mi dà una grande motivazione: non ho più pressione, perché ho raggiunto il mio sogno da bambino. E non sono in tanti a riuscirci: per questo dico che non ho più pressione rispetto al passato, solo più spinta per riuscire a realizzarlo nuovamente. Sono stato tanti anni senza essere campione del mondo, ma ho sempre voluto vincere e ci sono riuscito. L’obiettivo è ripetersi”.
Meregalli ha detto che nel 2021 hai fatto, mentalmente, un passo in avanti molto importante: hai imparato a gestire meglio la pressione?
“Non ho mai avuto problemi a gestire la pressione: nel 2020 ho deciso di affidarmi a uno psicologo dello sport perché mi arrabbiavo moltissimo, era quello che faticavo a tenere sotto controllo, non la pressione”.
E’ vero, però, che l’anno scorso sei cresciuto tanto.
“Era il mio terzo anno in MotoGP, avevo più esperienza, mi sentivo più forte mentalmente, credevo di più in me stesso. Credo che sia stato un normale processo di crescita: sbagli e impari. Il passo in avanti è stato dovuto a questo”.
Credi che la nuova Yamaha sarà effettivamente più potente come chiedi da tempo?
“Non lo so, vedremo domani in pista”.
Potrebbe nascere qualche tensione nel caso la M1 non fosse competitiva come te l’aspetti?
“Non ci sono problemi dentro al box, è come una famiglia. Chi mi conosce bene sa che non sono cambiato: ho sempre chiesto più potenza, vediamo domani”.
Cosa ci puoi dire del futuro?
“Sono focalizzato sui test e sul 2022, c’è qualcuno che si occupa del mio futuro, qualcuno di cui io mi fido totalmente. Quindi, non voglio parlare del 2023, ma solo stare focalizzato su questa stagione per fare il meglio possibile”.
Torna Marc Marquez, è lui il pilota da battere?
“No, c’è anche Bagnaia e molti altri, come Mir, Martin… Ma io non guardo a nessuno di loro: dopo tanti mesi senza guidare una MotoGP, devo pensare prima di tutto a me stesso, non a uno specifico avversario, nemmeno a Marquez, anche se lui, come sempre, sarà in lotta per il titolo. Qui in Malesia devo solo pensare a me e alla mia moto, poi in Indonesia vedremo anche dove sono gli altri”.
Ma con Marquez in pista, il titolo avrebbe più valore?
“Per me non cambia se c’è Marc in pista o no, le mie sensazioni sono le stesse, vincere è sempre uguale. Marc è stato il riferimento negli ultimi 10 anni, ma il valore del mio titolo non cambia. E lui c’era anche nel 2021. Sono molto contento che sia tornato, abbiamo un’ottima relazione, mi fa piacere che si sia ripreso dopo l’infortunio. Per il resto, a me non cambia niente”.
E’ il primo anno senza Valentino Rossi in pista, cosa ne pensi?
“E’ un peccato che lui non corra più, è un mito di questo sport. Ma ha 42 anni, è normale che si sia ritirato".