MotoGP 2022. Franco Morbidelli: “Il motociclismo è lo sport più nobile del mondo”

MotoGP 2022. Franco Morbidelli: “Il motociclismo è lo sport più nobile del mondo”
Il pilota della Yamaha. “Sto lavorando al 200%, prima o poi arriverò a essere competitivo con questa moto”. Franco parla di emozioni, di cosa lo fa arrabbiare, di Senna, della musica brasiliana. E di tanto altro
27 maggio 2022

Franco Morbidelli è arrivato al motomondiale seguendo un cammino particolare, molto più difficile di tanti suoi rivali. Eppure è riuscito a ottenere grandissimi risultati, fino a conquistare il titolo mondiale della Moto2 e 3 GP nella MotoGP, categoria nella quale, nel 2020, è stato vice iridato. Poi, nel 2021, tante difficoltà, l’infortunio al ginocchio sinistro, la promozione nel team ufficiale, per un 2022 che si sperava da protagonista. Ma, per il momento, i risultati non arrivano. Franco non cerca scuse, si prende le sue responsabilità.

“Non sto andando forte come dovrei, non ho capito bene come fare andare forte questa Yamaha 2022: ci sono delle cose che devo adattare a me, ci stiamo venendo incontro. Nelle ultime gare, specie nella seconda parte, ci sono stati dei miglioramenti, dei piccoli segnali confortanti, mentre continuo a faticare con le gomme nuove. Continuiamo a lavorare per cercare di arrivare a essere competitivi”.

Da fuori, Franco sembra sempre molto pacato e tranquillo: è così anche dentro al box, o in privato?

“Purtroppo scarico le mie tensioni, le mie frustrazioni con le persone più vicine a me. Mi arrabbio anch’io, perdo la pazienza, ma quando sono alle gare sono molto tranquillo. Per quanto mi riguarda, è contro-produttivo arrabbiarmi e infuocarmi. Sono sempre stato così”.

 

Morbidelli svela cosa lo fa infuocare: “La superficialità e l’ingiustizia”. Franco è un pilota speciale, molto attento a quello che succede nel mondo, ma non crede di essere l’unico in questo mondo interessato ai problemi che vanno al di là dello sport: nel podcast lo spiega bene.

 

Poi si torna a parlare di moto, di quando ad Aragon, dopo la vittoria del 2020, aveva dichiarato di essersi sentito come dentro a una “bolla”.

“E’ stato qualcosa di unico, riuscirci in MotoGP è davvero incredibile. Spero si possa ripetere”.

 

Come incredibili sono le emozioni che gli sportivi, in generale, regalano agli appassionati. Franco ne è consapevole, anche se…

“… a volte mi scordo che facciamo, faccio questo sport davanti a persone che ci guardano, si identificano, si emozionano, si appassionano. E’ bellissimo: a volte te ne dimentichi, perché quello che fai ti assorbe completamente. Ma condividere queste sensazioni è davvero bellissimo”.

 

Sul motociclismo: “E’ lo sport più nobile del mondo, ha il fascino particolare della sfida corpo a corpo su cavalli di acciaio che vanno a 360 km/h”. Le parole che Morbidelli usa nel podcast sono da pelle d’oca. “Sembriamo dei matti, ma non lo siamo”, dice Franco. 

Nel podcast, il pilota italo/brasiliano spiega cosa significa correre al Mugello (“E’ bellezza, fascino, le persone vibrano, è emozione pura: lo spettacolo è fatto dalla pista, dalle moto e dal pubblico”), poi si parla di musica brasiliana, di Ayrton Senna, di altri sportivi brasiliani (“Quando sono nato avevo in camera un poster di Ayrton, poster che ho ancora”).

Poi la promessa: “Continuerò a impegnarmi al 200% per capire questa moto: prima o poi ci arriverò a essere competitivo”.

 

L’episodio completo, numero 69, di #atuttogas, il podcast di Moto.it, si potrà ascoltare da domenica prossima, 29 maggio, su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast.

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