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Zeltweg - Per il momento, si fanno delle considerazioni su delle ipotesi, non su un qualcosa di ufficiale. L’ufficializzazione verrà fatta domani, in una inaspettata conferenza stampa, convocata dopo le anticipazione uscite oggi: ci saranno il presidente della FIM Jorge Viegas, quello dell’Irta, Hervé Poncharal e il CEO Dorna, Carmelo Ezpeleta.
L’argomento è noto, anticipato da moto.it in mattinata: nel 2023, verrà aggiunta una gara sprint al sabato, che di fatto sostituirà le FP4. Questo è certo, già deciso, mentre non si ancora quale sarà la modalità: lunghezza, punti, gomme e così via. Giusto, sbagliato? Ecco la reazione di alcuni piloti.
“Penso che prima di tutto sia pericoloso. Ed è anche stupido: tutti pensiamo che 21 gare siano già troppe; e se ti fai male? Nonostante questo, adesso vengono aggiunti dei GP. Per me le gare sono la domenica. E ci sono dei circuiti, come per esempio Mugello e Assen, che a fine gara sei stravolto dalla fatica… È strano che non abbiano detto niente ai piloti”.
“Potrebbe essere una buona idea per aumentare lo spettacolo: a me la gara sprint della SBK piace, può essere divertente anche in MotoGP”.
“Prima di tutto non ci hanno interpellato, ma non è questo l’aspetto importante. Voglio capire bene come funziona, a me piace correre, ma c’è bisogno di tempo per mettere a posto le moto. Già ne abbiamo pochissimo, FP1, FP2 e FP3 sono una sorta di qualifica, perdere un turno come le FP4 per fare una gara è sbagliato. In SBK si può fare perché le moto sono meno impegnative (e, aggiungo io, le gare più corte, NDA)”.
“Diventano ancora più importanti le qualifiche. Ci sono pro e contro: per lo spettacolo potrebbe essere una buona soluzione, ma io credo anche che per guardare le gare devi avere una storia, dei personaggi a cui appassionarsi, non serve una gara in più. Per esempio, adesso in SBK ci sono tre piloti in lotta per il titolo, con tre moto differenti: adesso guardo le gare con molto più interesse. Credo che la MotoGP debba puntare su questi aspetti, più che su un’altra gara. Noi non ne sapevamo nulla: forse un sindacato dei piloti sarebbe una soluzione intelligente, ma non è facile mettersi tutti d’accordo, ognuno pensa ai propri interessi. Rappresentare i piloti ti toglie energie, ti dà stress: non è facile trovare un pilota disposto a farlo. La persona giusta sarebbe Aleix Espargaro, ma non credo lo voglia fare”.
“Bisogna capire bene come verrà fatta, quando, se viene accorciata la gara principale: credo che mentalmente e fisicamente sia molto dura, in alcune piste, come per esempio Austin, potrebbe essere devastante. Noi non ne sapevamo niente: è chiaro che c’è gente che deve decidere certe cose, ma la nostra voce dovrebbe contare”.
“Non è un qualcosa che mi entusiasma: ci sarà meno tempo per sistemare la moto, tutto diventa più difficile. Certo, è figo fare una gara anche il sabato, ma credo che possa perdere fascino la gara “vera”. La SBK è nata così, la MotoGP è differente”.
“Non mi piace giudicare prima di sapere com’è la situazione, vediamo cosa ci diranno in SC. Non credo però che possa migliorare tanto lo spettacolo e credo che i piloti dovrebbero essere interpellati per valutare aspetti che magari non vengono presi in considerazione da chi sta fuori. La mia opinione è che per migliorare lo spettacolo bisognerebbe intervenire più sui regolamenti, anche se è comprensibile che le Case chiedano stabilità: ma se si potessero fare delle modifiche in base alle problematiche che emergono, ci sarebbero dei benefici”.
“Più gare, più spettacolo: a me l’idea piace”
“Credo che il mio parere conti poco, sia che dico sì o no… In SBK è un bello spettacolo, perché non adottarlo anche in MotoGP? L’intensità sarà quella di una gara normale, magari può cambiare la strategia. Può essere pericoloso? Siamo tutti piloti esperti, dovremmo essere in grado di controllare le esagerazioni”.