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Scarperia - Un 46 ovviamente giallo è stato “regalato” a Valentino Rossi sulla griglia di partenza del circuito del Mugello: è il modo in cui è stato ritirato il numero del nove volte campione del mondo.
Valentino, jeans corti e maglietta a mezze maniche, è arrivato sul rettilineo accolto come un re: tifo da stadio, cori, gente che saltava nelle tribune.Insieme ai tifosi anche la sua squadra, la Vr46 e i piloti dell’Academy. Tutti emozionati, più di lui che come al solito, non si è commosso.
Prima il ringraziamento: “Ritirare il numero 46 è un momento molto triste. Grazie per il meraviglioso supporto e il tifo di questi anni, ci ringraziamo a vicenda con il pubblico. Questa gente del Mugello è sempre stata emozionante, il giro della domenica mattina era qualcosa di straordinario”.
Poi qualche battuta: "Sarebbe stato bello continuare… Peccato! Potevo correre, mmh… altri 4 anni ma mi fanno male la schiena e le ginocchia, da lì ho capito che ero vecchio e dovevo smettere!”.
Poi si è soffermato anche sulle emozioni: "Ritirare il numero 46 è un momento molto triste da una parte perché ho smesso e non ci sarà più un numero 46 nella MotoGP ma dall’altra parte è stato anche un momento emozionante perché è stata una carriera molto lunga, ho sempre corso con il 46 e sono molto fiero e contento perché il 46 nelle corse di moto è più di un numero, è un marchio”.
“Purtroppo le cose belle finiscono ma c’è tanta Italia in questa MotoGP, tanti piloti che vanno forte - ha aggiunto Rossi -. Sono tutti i giorni a lavorare con Bagnaia, con mio fratello, con Bezzecchi, con Morbidelli e ci sono tanti piloti forti che vengono dalla categorie sotto, quindi penso che comunque l’Italia rimarrà protagonista in MotoGP anche nei prossimi anni”.
Tutto questo è, o è stato, l’effetto Valentino Rossi. Il tifo che impazzisce per lui come per nessun altro, il campione di Tavullia che ha ancora il suo approccio alla popolarità: diretto, semplice, senza tante cerimonie. Appunto in pantaloni corti e maglietta, come se fosse la cosa più normale del mondo essere celebrati così.