MotoGP 2022. GP d'Italia al Mugello: i temi della vigilia

MotoGP 2022. GP d'Italia al Mugello: i temi della vigilia
Giovanni Zamagni
Nove Ducati in pista, la situazione di Quartaro, Honda e Aprilia; le gare più belle sul tracciato toscano e molto altro nell'analisi preliminare di Zam
26 maggio 2022

Mugello, Gran Premio d’Italia, ottava gara stagionale, delle 20 in programma (la Finlandia è saltata). Il primo a vincere in 500 su questo tracciato è stato nel 1976 Barry Sheene in volata su Phil Read: fra i due solo 0”1, in una gara durata 62 (!) minuti. E’ la 36esima volta (29 consecutive dal 1991 al 2019) che il motomondiale corre su questa pista, una delle pochissime a non essere mai cambiata nel suo disegno originale di 5.245 metri. L’anno scorso ha vinto Fabio Quartararo, partito dalla pole, in un fine settimana funestato dalla morte del povero Jason Dupasquier in Moto3; dal 2017 al 2019 ha trionfato la Ducati con Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e Danilo Petrucci. Da 13 GP, nei primi tre al traguardo c’è almeno una DesmosediciGP. Ecco quali potrebbero essere i temi più interessanti alla vigilia del GP d’Italia.

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Nove Ducati in pista: può essere dominio?

Agli otto piloti abituali si aggiunge la wild card Michele Pirro, il collaudatore Ducati che continuerà la messa a punto dell’abbassatore dinamico anteriore, che al momento viene utilizzato solo da Johann Zarco. Il Mugello sembra fatto apposta per esaltare le caratteristiche della DesmosediciGP: può conquistare l’intero podio? Per me, ci sono più probabilità che avvenga piuttosto del contrario.

Quartararo, potrà solo difendersi?

Per quello che si è visto nelle prime sette gare, si prospetta una gara molto complicata per Fabio Quartararo, con il rischio di poter prendere una “paga” pesante. Sulla carta, non sembrano esserci possibilità di ottenere un buon risultato per il campione del mondo: sarà veramente così?

Pista più adatta alla Honda?

Viceversa, il Mugello potrebbe adattarsi meglio alla Honda rispetto a quanto visto a Le Mans. Ma, come al solito, l’incognita più grande è la condizione fisica di Marc Marquez, apparso molto lontano dalla forma ideale nelle ultime gare.

Bastianini, sarà la volta buona?

Enea Bastianini non ha mai ottenuto grandi risultati su questo tracciato: può essere la volta buona? Personalmente mi aspetto un Enea molto, molto competitivo.

Bagnaia, subito il riscatto?

Io credo di sì, sarà lui il pilota da battere.

Aprilia, di nuovo sul podio?

Se c’è una Casa che può dare fastidio alla Ducati è l’Aprilia, perché Aleix Espargaro è in grandissima forma e la RS-GP ha tutto per essere competitiva anche al Mugello, dove i due piloti disporranno di un aggiornamento di motore, per avere più potenza.

Mugello: le gare indimenticabili

Ecco le gare del Mugello che ricordo di più.

1993, classe 250: 1. Capirossi, 2. Reggiani a 0”118. Reggiani con l’Aprilia esce primo dalla Bucine, ma Capirossi con la Honda lo batte per un niente sul traguardo. Un arrivo indimenticabile, con Loris (Reggiani) che poi prese le difese di Loris (Capirossi) per una dichiarazione di quest’ultimo dopo il traguardo (“l’ho in…”);

1997: classe 125: Rossi vince e festeggia con una bambola gonfiabile. E’ l’inizio di un modo di celebrare i successi che diventerà leggendario;

1998: classe 250: Il collaudatore dell’Aprilia, Marcellino Lucchi, vince con 5”7 di vantaggio su Valentino Rossi, 7”6 su Tetusya Harada e 10”0 su Loris Capirossi, i tre piloti ufficiali dello squadrone di Noale. Un successo storico, unico, forse irripetibile;

2000: classe 500: Loris Capirossi, Max Biaggi e Valentino Rossi si giocano la vittoria, ma Biaggi e Rossi cadono nel finale. Trionfa Loris con la Honda del team Pons;

2001: classe 500: Valentino Rossi cade nel giro di ricognizione e cade nel finale dopo una gara da pelle d’oca. Vince Alex Barros con la Honda sotto il diluvio, davanti a Loris Capirossi e Max Biaggi;

2004: classe MotoGP: vince Valentino Rossi, è la gara più corta della storia: 6 giri. Allora non c’era la regola del “flag to flag”, il GP venne interrotto per la pioggia e si disputò poi una gara di soli sei giri, con Rossi primo, Gibernau secondo e Biaggi terzo. Bayliss, quarto al traguardo con la Ducati, dichiarò qualcosa di simile: “Mai visto un pilota fare quello che ha fatto Valentino in soli sei giri”;

2005: classe MotoGP: 1. Rossi 2. Biaggi 3. Capirossi 4. Melandri: non serve aggiungere altro;

2014: classe MotoGP: 1. Marquez 2. Lorenzo: ultimo giro indimenticabile, con sorpasso finale di Marc;

2017: classe MotoGP: vince Dovizioso con la Ducati, in quel GP cambia la sua carriera;

2018: classe MotoGP: vince Lorenzo con la Ducati, dopo essere stato mandato via.

I favoriti per il titolo

Ecco come cambiano, dopo sette gare, i miei favoriti per il titolo: Bastianini 25%; A.Espargaro 25%; Quartararo 25%; Bagnaia 25%.

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