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Cielo cupo a Motegi, nuvoloni poco rassicuranti, ma a parte qualche goccia di pioggia, si è girato con l’asciutto. Un’unica sessione di 75 minuti per permettere alle squadre di allestire le moto arrivate da Aragon: tutto sommato, si è potuto lavorare bene per 60 minuti, per poi fare gli attacchi al tempo nel finale.
L’inizio è veramente significativo, con Jack Miller davanti a tutti in 1’44”509 e i tre principali candidati al titolo racchiusi in appena 40 millesimi. Nel dettaglio: Pecco Bagnaia secondo in 1’44”537; Fabio Quartararo terzo in 1’44”558; Aleix Espargaro quarto in 1’44”577.
Bello, per noi che siamo a casa guardare. Tra i tre, Quartararo, come spesso accade, è quello che ha subito preso un buon ritmo, girando con la solita costanza. La Yamaha sembra funzionare qui, come confermano le prestazioni di Franco Morbidelli e Cal Crutchlow, indietro in classifica, ma sempre nelle prime posizioni prima del “time attack” finale. Franco ha fatto vedere un buon passo, non riuscendo poi a migliorarsi nel finale, ma anche Cal è stato sempre nei dieci, addirittura sesto a una decina di minuti dal termine.
La Ducati risponde con una doppietta che certifica, ancora una volta, la competitività della Desmosedici, con Bagnaia che ha avuto subito un problema iniziale - elettronico -, ma poi molto efficace nel finale.
All’appello manca Enea Bastianini, che aveva conquistato il miglior tempo, ma poi è caduto alla curva 5 a pochi minuti dal termine e non ha quindi potuto difendere la sua posizione. Durante il turno, Enea ha mostrato una buona velocità, ma il suo 14esimo posto potrebbe essere un problema se domani mattina, come previsto, dovesse piovere.
Ottimo quarto tempo di Aleix Espargaro, dopo una sessione forse un po’ più complicata del previsto, con anche Maverick Vinales, decimo, non troppo efficace. Poi il balzo in avanti di Espargaro, sicuramente importante e incoraggiante per il proseguo del GP.
Marc Marquez è risalito nel finale al sesto posto, mostrando per tutto il turno qualche dolore al braccio destro: ogni volta che si fermava al box, si massaggiava la spalla e muoveva il braccio destro, come se fosse intorpidito.
Poi è stato premiato dal giro secco: è lui la prima Honda in classifica, proprio davanti al compagno di squadra Pol Espargaro, con Takaaki Nakagami 12esimo: il giapponese è in evidente difficoltà nel movimento della mano sinistra infortunato nell’incidente di Aragon.
Suzuki ha montato delle alette sul codone, ispirate (eufemismo) alla Ducati: Rins è 13esimo. Buon inizio della KTM, ottava con Brad Binder e nona con Miguel Oliveira.